martedì 6 dicembre 2011

Lancio del progetto liberate Sotoudeh


http://www.iranhumanrights.org/2011/12/video-action-nasrin-sotoudeh/
(5 dicembre 2011) Oggi, la Campagna Internazionale per i Diritti Umani in Iran ha lanciato un progetto per aiutare a costruire il supporto per il rilascio dei prigioniere avvocata per i diritti umani Nasrin Sotoudeh ed evidenziare la tragica situazione dei prigionieri di coscienza in iran. Il lancio coincide con l'occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, che si celebra in tutto il mondo il 10 dicembre.

Il progetto dispone il rilascio di un nuovo video di quattro minuti intitolato " "Free Sotoudeh Now" ." Nel video, Nobel per la pace Shirin Ebadi e altri descrivono l'impegno costante di Sotoudeh per il suo lavoro, la sua ingiusta detenzione e l'urgenza di un ampio sforzo internazionale per la sua liberarla.

"Nasrin Sotoudeh è uno dei più coraggiosi e schietti difensori dei diritti umani in Iran e la sua famiglia ha lavorato instancabilmente per assicurare il suo rilascio", ha detto Hadi Ghaemi, portavoce della Campagna. "E 'solo opportuno che per la Giornata dei Diritti Umani che intensificare i nostri sforzi per migliorare il profilo di Sotoudeh e far pressione sul governo iraniano per liberarla."

In aggiunta al il video della campagna "Free Sotoudeh Now", circolano accompagnate con due lettere di azione *two action letters) . Gli individui possono inviare una lettera ad alti funzionari iraniani chiedendo la libertà di Sotoudeh e un'altra lettera ai ministri degli Esteri dei 25 paesi in tutto il mondo invitandoli a chiamare per il rilascio di Sotoudeh.

Progetto gratuito della Campagna Sotoudeh ha una pagina web in compagna, con diversi video e una presentazione, tra cui un video esclusivo di Sotoudeh, girato prima del suo arresto, si parla di esecuzioni di minori in Iran. La pagina web offre anche altre azioni ciascuno può usare per sostenere Sotoudeh.

"La maggior parte delle persone in tutto il mondo sanno che i cittadini iraniani sono spesso imprigionati per aver parlato o partecipare a le proteste, ma di solito non si può nominare questi prigionieri", ha detto Ghaemi. "Speriamo che mettendo un nome e un volto sulla situazione dei prigionieri di coscienza in Iran, costruiremo slancio verso non solo rilascio Sotoudeh, ma il rilascio di centinaia di altri ingiustamente dietro le sbarre in Iran."

Dato il contestato elezioni presidenziali del Giugno 2009 , le autorità iraniane hanno imprigionato centinaia di giornalisti, attivisti politici, leader studenteschi, e difensori dei diritti umani per le loro attività pacifiche o esercizio della libera espressione, spesso senza un giusto processo. Molti prigionieri di coscienza hanno riferito di essere sottoposto a tortura e maltrattamenti, spesso da funzionari del Ministero dell'Intelligence di tentare di forzare una confessione. La crescente lista di prigionieri di coscienza include molti avvocati dei diritti umani come Sotoudeh, come Abdolfattah Soltani, Mohammad Seifzadeh e Javid Houtan Kiyan.

La autorità hanno arrestato Sotoudeh il 4 settembre 2010. Successivamente è stata accusata di "agire contro la sicurezza nazionale" e "propaganda contro il regime", e condannato nel settembre 2011 da una corte d'appello a sei anni di carcere e di 10 anni il divieto di pratiche legali.

La decisione della corte è stata interamente basata su lavoro di Sotoudeh accanto a uno dei gruppi leader dei diritti 'Iran , nel Centro dei Difensori Dei Diritti Umani , e per aver fornito la rappresentanza legale agli manifestanti e i critici del governo dopo le elezioni del Giugno 2009. Questa rappresentazione incluso parlare con media nazionali e internazionali sui casi dei suoi clienti. lei ha fatto due volte lo sciopero della fame per protestare contro la negazione dei suoi diritti fondamentali, come un imputato e prigioniera.

Nasrin Sotoudeh, madre di due bambini piccoli, ha guadagnato la protuberanza in Iran e all'estero per il suo impegno per l'abolizione della pena di morte giovanile, migliorare i diritti delle donne, e difendere i prigionieri di coscienza. Ha ricevuto nel 2008 ha ricevuto il premio per i diritti umani dal Comitato Human Rights international in Italia . Nel 2011, Sotoudeh ha avuto iil prestigioso Pen International Freedom to write Award
Caso Sotoudeh è stato sempre citato come una violazione dei diritti umani da parte del Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, dal il relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani in Iran, da numerosi governi e l'Unione europea, così come da tanti ONG per i diritti internazionali.

Giornata dei Diritti Umani commemora l'adozione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani il 10 dicembre 1948 dalle Nazioni Unite.

Launch of Free Sotoudeh Project


http://www.iranhumanrights.org/2011/12/video-action-nasrin-sotoudeh/

(5 December 2011) Today, the International Campaign for Human Rights in Iran launched a project to help build support for the release of imprisoned human rights lawyer Nasrin Sotoudeh and highlight the tragic situation of Iranian prisoners of conscience. The launch coincides with the occasion of Human Rights Day, which is celebrated worldwide on 10 December.

The project features the release of a brand new four-minute video entitled “Free Sotoudeh Now.” In the video, Nobel Peace Prize Laureate Shirin Ebadi and others describe Sotoudeh’s steadfast commitment to her work, her unjust imprisonment and the urgency of a broad international effort to free her.

“Nasrin Sotoudeh is one of the bravest and most outspoken human rights defenders in Iran and her family has been working tirelessly to secure her release,” said Hadi Ghaemi, the Campaign’s spokesperson. “It is only appropriate that for Human Rights Day we step up our efforts to raise Sotoudeh’s profile and pressure the Iranian government to free her.”

In addition to the “Free Sotoudeh Now” video, the Campaign is also circulating two action letters. Individuals can send one letter to top Iranian officials demanding Sotoudeh’s freedom and another letter to the foreign ministers of 25 countries across the world urging them to call for Sotoudeh’s release.

The Campaign’s Free Sotoudeh Project has a companion webpage, featuring several videos and a slideshow, including an exclusive video of Sotoudeh, filmed before her arrest, speaking about juvenile executions in Iran. The webpage also offers other actions individuals can take to support Sotoudeh.

“Most people around the world understand that Iranian citizens are often imprisoned for speaking out or joining protests, but they usually can’t name these prisoners,” said Ghaemi. “Hopefully, by putting a name and face on the plight of prisoners of conscience in Iran, we will build momentum towards not only Sotoudeh’s release, but the release of hundreds of others unjustly behind bars in Iran.”

Since the disputed June 2009 presidential election, Iranian authorities have imprisoned hundreds of journalists, political activists, student leaders, and human right defenders for peaceful activities or their exercise of free expression, often without fair trials. Many prisoner of conscience have reported being subjected to torture and ill-treatment, often by officials from the Ministry of Intelligence attempting to coerce a confession. The ever-growing list of prisoners of conscience includes many human rights lawyers like Sotoudeh, such as Abdolfattah Soltani, Mohammad Seifzadeh, and Javid Houtan Kiyan.

Authorities arrested Sotoudeh on 4 September 2010. She was subsequently charged with “acting against national security” and “propaganda against the regime,” and sentenced in September 2011 by an appeals court to six years in prison and a 10-year ban on legal practice.

The court’s decision was wholly based on Sotoudeh having worked alongside one of Iran’s leading rights groups, the Defenders of Human Rights Center, and for having provided legal representation to protestors and government critics following the 2009 election. This representation included talking to national and international media about the cases of her clients. She has twice gone on hunger strike to protest the denial of her basic rights as a defendant and prisoner.

Nasrin Sotoudeh, a mother of two young children, gained prominence in Iran and internationally for her work to abolish the juvenile death penalty, improve the rights of women, and defend prisoners of conscience. She received the 2008 HRI-Prize for Human Rights form the Italian based Human Rights International Committee. In 2011, Sotoudeh was awarded the prestigious Pen International Freedom to Write Award.

Sotoudeh’s case has been consistently cited as a violation of human rights by the United Nations High Commissioner for Human Rights, the UN Special Rapporteur on human rights in Iran, numerous governments and the European Union, as well as international rights NGOs.

Human Rights Day commemorates the adoption of the Universal Declaration of Human Rights on 10 December 1948 by the United Nations.

mercoledì 6 luglio 2011

Lettera di Nasrin Sotoudeh al capo della magistratura iraniana:"Il vostro giudice ha confermato che le donne iraniane non possono essere ignorate!"




www.feministschool.com/english/spip.php?article463

lunedì 4 luglio 2011

Feminist School: Nasrin Sotoudeh, avvocato, attivista per i diritti umani e per i diritti delle donne, ha scritto una lettera al capo della magistratura iraniana.

Ispirata da Paulo Coelho, ha fornito una piacevole narrazione degli eventi che si sono verificati dopo le elezioni presidenziali del giugno del 2009. Secondo quanto ha riferito oggi Feminist School, la lettera di Nasrin Sotoudeh alla magistratura è stata scritta dopo la sua condanna emessa dal Tribunale della Rivoluzione ed è stata pubblicata oggi per la prima volta. Nasrin Sotoudeh è prigioniera dal 4 settembre 2010. È stata condannata a 11 anni di carcere, al divieto di esercitare la sua professione di avvocato, di espatriare per 20 anni e al pagamento di una multa di 500.000 rials (circa 35.00 euro) a causa della mancata osservanza del codice islamico sull’abbigliamento per essere comparsa in un video senza il velo.

Nasrin Sotoudeh ha scritto questa lettera a marzo del 2011, dopo essere stata informata di queste ingiuste e pesanti condanne. Segue il contenuto completo della sua lettera al capo del potere giudiziario:

Al capo della magistratura,

Vi ringrazio per averci mostrato quanto sono stati pericolosi i manifestanti dopo le elezioni; noi avevamo dimenticato gli imperdonabili tradimenti che avevano commesso contro il popolo iraniano!

Vi ringrazio per aver fatto in modo che i vostri agenti della sicurezza arrestassero queste creature pericolose solo poche ore dopo le elezioni presidenziali, impedendo che potessero manifestare per protesta. Al momento dell’arresto, è stato detto loro dagli agenti di sicurezza che si trattava solo di una misura "preventiva".

Vi ringrazio per averci mostrato la pericolosità degli SMS e delle e-mail perché solo attraverso le pesanti condanne dei vostri tribunali ci siamo resi conto di quanto, questi cittadini, siano davvero da temere!

Il mondo ha assistito, con stupore e assoluto sconcerto, al modo pacifico in cui i le persone, dopo le elezioni, hanno manifestato per le strade dell’Iran e, senza avere avuto la possibilità di esprimere le loro proteste, al loro arresto. In seguito a pesanti condanne, sono finiti in carcere sopportando tutto con pazienza e nel silenzio; noi li abbiamo ammirati per questo e per la loro perseveranza.

Vi ringrazio per aver dimostrato al mondo l’enorme divario tra le decisioni prese dal governo e le aspirazioni di un’intera nazione.

Vi ringrazio, particolarmente, per la condanna che mi è stata data. Sono molto grata al giudice che, nel condannarmi, non ha avuto alcuna considerazione per i miei due bambini.

Il vostro giudice ha confermato che le donne iraniane, per nessun motivo, possono essere ignorate. Non sono disposta a scambiare la condanna che è stata pronunciata contro di me per niente al mondo, perché questo è il verdetto che mi ha permesso di sperimentare la grazia infinita e l’amore dei miei compatrioti e di tanta gente libera di tutto il mondo.

Vi ringrazio per questa reclusione più lunga di quella dei miei assistiti; venire rilasciata prima di loro sarebbe stato estremamente doloroso.

Vi ringrazio di essere stata trasferita su di un mezzo privato, dalla mia cella di isolamento al tribunale per assistere al mio processo, scortata da due uomini armati e da una donna, in modo da farmi sentire importante.

Signor Capo della magistratura!

Anche se sono infinitamente grata al vostro giudice per non avere preso sul serio la mia difesa e quella dei miei coraggiosi assistiti, va comunque detto, che noi, invece, prendiamo molto sul serio i vostri verdetti e, in particolare, le condanne pronunciate dal Tribunale della Rivoluzione.

Nasrin Sotoudeh / Marzo 2011 / Cella 209 - Prigione “Evin”

Nota: lo stile originale utilizzato per questo testo appartiene al caro Paulo Coelho, che ho potuto leggere durante la mia prigionia.

Source in Persian:

https://www.facebook.com/note.php?note_id=10150256072747356

sabato 18 giugno 2011

La lettera di Nasrin Sotoudeh a Haleh Sahabi: Il Giglio bianco che avevi raccolto dal cortile del carcere è appassito



www.feministschool.com/english/spip.php?article461

Feminist School: Nasrin Sotoudeh, avvocata e attivista del movimento delle donne, condannata a 11 anni di reclusione e a 20 anni di divieto di praticare il suo lavoro di avvocato e di lasciare il paese.

Nasrin è stata trasferita al carcere di Evin e divenne il compagno di cella di Haleh Sahabi nella sezione delle prigioniere politiche donne, dove Haleh stava scontando la sua condanna di 2 anni.

La seguente lettera è di Nasrin Sotoudeh, 3 giorni dopo la morte di Hale Sahabi, che è stata picchiata a morte durante il funerale di suo padre.

Mia cara Haleh,
La morte non è la fine del piccione!

Negli ultimi 3 giorni non sono riuscita a credere alla tua morte; non riesco a credere alla tua scomparsa e sono in lutto per la tua morte, che non posso accettare e ho sempre sperato che la notizia della tua morte non sia vera.

Per gli ultimi 3 giorni le donne della sezione 3 reparto donne prigioniere politiche nel Evin hanno cominciato e hanno finito le giornate con il tuo nome

La storia della tua libertà che per tre generazioni la tua famiglia ha sopportata la sofferenza per la libertà e la democrazia ha continuato fino all’ ultima sera quando ti abbiamo accompagnata con le lacrime della gioia perché potevi essere vicina a tuo padre e dargli coraggio; lui che solo voleva bene al sua paese.

È un peccato che il popolo iraniano non ha avuto la fortuna di vedere il progresso della salute del tuo padre, ma hanno anche perso la figlia .

Da quello che abbiamo capito dalle notizie ricevute da fuori è che tu difendevi il diritto per il funerale del tuo padre, il diritto che tante volte è stato negato alle famiglie.

Abbiamo assistito e visto il tuo coraggio quando eri qua mentre tuo padre era in ospedale. Sappiamo che sei una donna coraggiosa che ha sempre lottato per i suoi diritti contro quelli che non volevano riconoscere i tuoi diritti.

Con tanta semplicità di cuore hai difeso impeccabilmente i tuoi diritti che alla fine ti hanno rilasciato; sembrava che avevano riconosciuto i tuoi diritti. Tu volevi avere i tuoi diritti indiscutibilmente e senza dubito e questa era la tua forza.

Carissima Haleh

Tu conoscevi la situazione delle famiglie delle prigionieri politici meglio di tutti gli altri per che spesso uno di voi era in prigione e alla fine c’eri anche tu ed è per questo che la tua famiglia ha sempre avuto dei prigionieri, liberi prigionieri .

Ricordi come con tanta pazienza sopportavi la sentenza, la sentenza che non meritavi

Ti ricordi che dicevi che la prigione per te è come una esperienza di una vacanza? Ricordi che tutti erano intorno a te e tutti ti amavano?

La tua vita pura era così corta, ma la legenda della tua liberazione è fra i fiori del tuo chador che è rimasto qua come il tuo ricordo.

Il Giglio bianco che hai raccolto mentre ritornavi dal cortile del prigione, si è appassito, perché sapeva prima di noi.

Nasrin Sotoudeh

Reparto delle donne prigioniere politiche / prigione Evin / Giugno 2011

Source in Persian :http://on.fb.me/iVOymB

giovedì 2 giugno 2011

La lettera di Nasrin Sotoudeh a suo Marito, alla vigilia del annullamento della sua licenza


La lettera di Nasrin Sotoudeh a suo Marito, alla vigilia del annullamento della sua licenza per praticare suo lavoro: con e senza la licenza, sono contraria a queste condanne


http://iranianfeministschool.info/english/spip.php?article448



Translated by:Sabri Najafi
domenica 29 maggio 2011

Feminist School: Come richiesto dalle autorità giudiziarie, oggi, 29 maggio 2011, Nasrin Sotoudeh è stata rilasciata temporaneamente dalla prigione per attendere un udienza della tribunale giudiziaria dell’ ordine degli avvocati(secondo il sito ir women). Ma secondo le segnalazioni ricevute dalla Femminist School, il suo ricorso giudiziario è stato rinviato. Nasrin Sotoudeh, mentre aspettava lo svolgimento di questa udienza, ha scritto a suo marito Reza Khandan una lettera che vedete in seguito a questo testo.

Mio caro Reza,

Si parla della prigione e delle sue solitudine. Io voglio parlarti della prigione e le sue sorprese . Non puoi immaginarti l’atmosfera che ha creato la nuova generazione nella prigione? Lo stesso atmosfera che esiste fuori, esiste anche dentro la prigione e questo dà una nuova vita al carcere e alla società fuori da esso. Questo vita a volte è felice, a volte é calma e silenziosa e a volte guarda e analizza, ma in ogni modo é paziente e tollerante; e la tolleranza è la cosa che in futuro ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi. Tu sai meglio di tutti gli altri che l’acqua che scorre con il tempo crea delle fissure nelle rocce; la nostra tolleranza and flessibilità ci permetterà di rimuovere gli ostacoli dai nostri sentieri.

Mio caro,

Nel carcere tutti pensano alla loro libertà. Anche per me la mia liberta è molto importante, ma ancora più importante è la giustizia che viene ignorata.

E’ chiaro che come tutti gli altri prigionieri io sogno di andare in vacanza con la famiglia o andare a camminare liberamente sotto la pioggia di primavera e guardare gli alberi o passare un pomeriggio con i bambini nel parco. Ti ricordi con quale gioia noi tre ti accoglievamo quando ritornavi a casa? Eravamo una famiglia fortunata e nonostante l’interrogatore durante il primo interrogatorio ha minacciato di non essere più insieme e noi, siamo ancora felici; lui non sapeva che la felicità esiste nel cuore delle persone.

È chiaro che mi piacerebbe avere tutte queste cose e sono importanti per me, ma niente è più importante e grave di quei centinai di anni di reclusione che i miei assistiti hanno dovuto scontare e altre persone liberali, che vennero accusate di reati che non avevano commesso.Anche se avevo il privilegio di assistere solo pochi, avendo o non avendo la licenze per la pratica legale, continuerò a a oppormi alle loro sentenze ingiuste.

Vogliono annullare la mia licenza d’avvocato in tribunale; la licenza per la pratica del diritto ho sempre cercato di usare con onore . Anche se un giorno un governo ritirerà la mia licenza alla pratica del diritto, non potranno prendermi il mio onore. Questo mi basta.

Mio caro Reza,

fino a quando queste condanne ingiuste continuano ad esistere e fino a quando il tribunale rivoluzionario continua le sue decisioni scioccanti, io, con la licenza o senza la licenza, sono contraria a questi condanne .

Protestare contro le condanne abusive non richiede la licenza per la pratica del diritto e quindi continuerò a farlo. Di a loro che possono prendermi la mia licenza, se vogliono farlo, ma non potranno mai prendermi il mio diritto alla giustizia?

Evin, Cella delle donne prigioniere politiche Maggio 2011

http://www.facebook.com/note.php?note_id=10150214566067356

Take Action
Sign the petition of one million signatures to end discriminatory laws against women.
Sign petition (for support of Campaign for One Million Signatures)
sign the petition (for release of women’s rights activists)

Nasrin Sotoudeh le Mani alte




http://danielebarbieri.wordpress.com/2011/06/01/le-mani-alte/
1 giugno 2011

Tradotto da farsi in inglese di Nahid Jafari e Roja Bandari


estratto dall’articolo “An Encounter with Nasrin Sotoudeh: Hands of a Witness, Forever Unbowed”, di Nahid Jafari e Roja Bandari, iraniane, attiviste della campagna “Change for equality”, 30 maggio 2011: traduzione di Maria G. Di Rienzo

Ci siamo tutte. La folla di avvocati e di attiviste per i diritti umani delle donne sta crescendo di momento in momento. I nostri occhi seguono il marito di Nasrin, Reza Khandan: “La stanno portando qui un po’ prima delle 11 come era stabilito” dice. I nostri cuori battono come ali, dal desiderio di vederla.

Dapprima solo in poche riusciamo ad entrare nella stanza con il signor Khandan. Una poliziotta e alcuni avvocati sono già nella stanza. Stiamo attente a non creare la minima tensione, perché così almeno potremo vedere Nasrin, ed entriamo ad una ad una.

Abbracciamo Nasrin, le lacrime cominciano a cadere. Non sappiamo se stiamo piangendo dalla gioia di rivederla, dal dolore di non averla avuta con noi per 9 mesi, o per la determinazione travolgente che sta in quel viso a noi familiare, una determinazione da cui abbiamo imparato così tanto. Ma il tempo vola. Le guardie ci obbligano a lasciare la stanza.

Dall’atrio, vediamo Nasrin attraverso le vetrate. La sua gioia è evidente, i suoi colleghi avvocati la attorniano calorosi, suo marito ha gli occhi pieni di felicità, e tutto questo fa felici anche noi.

Il tribunale ha chiesto che a Nasrin Sotoudeh sia revocata l’autorizzazione a svolgere il suo lavoro di avvocata, ma l’Associazione degli avvocati iraniani ha presentato ricorso: oggi è il primo giorno del processo che ne è conseguito.

Aspettiamo i risultati, ma il tribunale non si pronuncia. “La sessione si terrà in un altro momento”. A mezzogiorno e mezzo, due soldati e una donna guardia carceraria portano fuori Nasrin. Nasrin tiene alte le mani strette dalle manette. La guardia tenta di abbassargliele, ma non ci riesce. Di colpo suo marito le prende la testa fra le mani e la riempie di baci. Le guardie tentano invano di separarli. Siamo tutte colme di affetto e ammirazione. Stiamo guardando la resistenza che nasce dell’amore? Sono i baci che Reza ha promesso ai suoi figli Mehrave e Nima di dare da parte loro alla loro madre?

Oggi voliamo di nuovo. Siamo fiere di Nasrin e siamo fiere di averla con noi, con quelle mani alte, quelle mani che non si sono mai piegate.

(Nota della traduttrice: Nasrin Sotoudeh, avvocata, è stata arrestata dalle autorità iraniane il 4 settembre 2010 per la sua attività di difensora dei diritti umani, in particolar modo i diritti di donne e bambini. E’ stata condannata per tale attività a 11 anni di carcere e al bando ventennale dalla sua professione: di quest’ultimo si tratta nel presente articolo.)

sabato 21 maggio 2011

La lettera di Nasrin Sotoudeh a suo figlio Nima, sul un fazzoletto di carta dal prigione Evin

La lettera di Nasrin Sotoudeh a suo figlio Nima, sul un fazzoletto di carta dal prigione Evin
Saturday 21 May 2011

http://www.feministschool.com/english/spip.php?article444

Feminist school: Nasrin Sotoudeh, avvocata e attivista per il movimento delle donne che da più di nove mesi è nel carcere di Evin ha scritto una lettera a suo figlio Nima. Per la mancanza di accesso alla carta per scrivere,ha dovuto scritto sul un fazzoletto di carta. Sotto vedete il contenuto della lettera e l’immagine della lettera sul fazzoletto. Nasrin Sotoudeh è stata accusata di propaganda contro il regime, di aver reagito contro la sicurezza nazionale e per appartenere al Centro dei Difensori dei Diritti Umani. Lei è condannata a undici anni di reclusione e venti anni di non svolgere la sua attività di avvocato e di non uscire dal paese.Lei per essere parsa in un video film senza velo deve pagare 50.000 mila tuman pari a 35.000 Euro.




Ciao caro Nima,

Mi è molto difficile scriverti una lettera. Come posso spiegarti dove sono io, quando tu sei cosi innocente e cosi piccolo per capire il vero significato delle parole come “prigione”, “arresto”, “sentenza”, “processo”, “ingiustizia”,”censura”,”oppressione”, “soffocamento”, “liberazione” ,”liberta”, ”giustizia”, “uguaglianza”, etc.

Come parlo con te? Come posso essere sicura che sto parlando con te in termini che abbiano senso per te “oggi” e non avranno significato per una discussione nel “futuro”? Come spiegarti che non ritornare a casa non dipende a me , che io non sono libera se no, volavo verso di te.

So che tu a tuo padre avevi detto di chiedermi di finire il lavoro per tornare a casa. Come posso spiegarti che nessun”lavoro”possa tenermi cosi lontano da te? Come faccio a spiegarti che in verità nessun “lavoro” ha diritto di ignorare i diritti dei miei bambini? Come posso spiegarti che nel arco di questi sei mesi non avevo diritto di vederti nemmeno per un’ora?

Cosa ti posso dire mio figlio? Altra settimana mi hai chiesto,”mamma ritorni con noi a casa?” ed io davanti agli occhi del agente del carcere ti ho detto “ mio lavoro prendo uno può più di tempo, verro a casa più tardi.”e tu hai mosso la tua testa per dire che capisci e hai preso mia mano dando me un bacio dolce sulla mano con le tue piccole labbra.



Mio caro Nima,

In questi sei mesi passati ho pianto due volte, la prima volta quando ho saputo che è morto mio padre e non avevo permesso di essere nel suo funerale e la seconda volta il giorno che non ho potuto ritornare con te a casa, quando sono ritornata alla mia cella ho pianto senza poter controllarmi .

Carissimo Nima,

Riguardo l’affidamento dei figli, i tribunali spesso decidono che il bambino di tre anni non può rimanere dal padre per 24 ore consecutive, queste procedure legale è stata stabilita dalla tribunale per che i giudici ritengono che i bambini piccoli non devono essere lontano dalla madre perche la separazione dalla madre danneggia la salute psicologico del bambino.

La stessa magistratura d’altronde è capace di ignorare i diritti di un bambino di tre anni con il pretesto che la madre ha cercato di agire contro la sicurezza nazionale del paese.

Naturalmente è molto doloroso di dover spiegarti che non avevo mai nessuna intenzione di reagire contro “ loro” sicurezza nazionale ma solo come un avvocato il mio unico obiettivo sempre stato difendere i miei assistiti nel rispetto della legge. Non vorrei né meno dimostrarti che il contenuto delle miei intervisti erano a disposizione del pubblico, il condanno di unidici anni di carcere sono dovuti alla mia critica delle decisioni giudiziario, qualcosa insito per ogni avvocato.

Il mio amato Nima,

Voglio che tu sappia questi:

Per primo, so benissimo che non sono prima persona ad avere una sentenza cosi ingiusta, ma mi auguro tuttavia di essere l’ultima, anche se questo è improbabile.

Secondo, sono molto contenta e molto sollevata per essere nello stesso luogo dove sono molti dei miei assistiti. Gli assistiti che mi fu impedito di difendere loro efficacemente e che ora si trovano in carcere a seguito di un procedimento giudiziario illegale.

Terza, vorrei dire che come una donna, sono orgogliosa della mia sentenza pesante e onorata di aver difeso gli attivisti dei diritti civili e le persone che protestavano contro i risultati delle elezioni presidenziali. Come il loro avvocato sono felice di aver ricevuto una pena più pesante di loro.

Gli sforzi instancabili delle donne ha finalmente dimostrato che i loro diritti non possono essere ignorati essendo a favore o contro.

Io non so come chiederti mio caro amato Nima, e come possibile chiederti di pregare per il Giudice, per interrogatore e per coloro che gestiscono il sistema giudiziario? Mio figlio preghi per loro che trovino giustizia e la pace nel loro cuore in modo che un giorno ci può essere consentito a noi di vivere in pace come in molti paesi del mondo. Mio carissimo in un caso come il mio, il verdetto finale non dipende dalla qualità della difesa che si presenta, perché i miei avvocati hanno fatto tutto che potevano per difendermi.Il problema è piuttosto l’oppressione delle persone innocenti,calpestati e schiacciati sotto le ruote di tale ideologia strana. Quell’innocenza sicuramente è vincitore. E quindi ti chiedo mio caro Nima con tutta la tua innocenza preghi per tutti i prigionieri innocenti e non solo per i prigionieri politici.

Sperando i tempi migliori,

Marzo 2011

Mama Nasrin

mercoledì 18 maggio 2011






http://www.aidos.it/ita/news/index.php?idPagina=885


Arrestata Maryam Bahrman, attivista per i diritti delle donne iraniane
17 Maggio 2011
"L’Italia deve mobilitarsi immediatamente per chiedere il rilascio di Maryam Bahrman, attivista iraniana per i diritti delle donne e i diritti umani, tra le promotrici della campagna per "Un milione di firme per l’uguaglianza" che chiede la revisione delle leggi che discriminano le donne nella Repubblica Islamica d’Iran".

È l’appello lanciato da Daniela Colombo, presidente di AIDOS, Associazione italiana donne per lo sviluppo, alla notizia dell’arresto di Maryam Bahrman, avvenuto l’11 maggio a Shiraz, nella provincia di Fars, in Iran.

Ingegnere, impegnata per i diritti umani fin dai tempi dell’università, Maryam Bahrman è una delle più energiche e coraggiose attiviste per i diritti delle donne in Iran.

Su di lei pende l’accusa di "azione contro la sicurezza nazionale", motivata non solo dalla sua attività nell’ambito della campagna "One Million Signatures Campaign for Equality" a Shiraz, ma anche dalla sua partecipazione, nel marzo di quest’anno, alla CSW, Commission on the Status of Women (Commissione sulla condizione delle donne) delle Nazioni Unite, dove è stata ospite di un seminario parallelo organizzato da AIDOS con un intervento dedicato alle discriminazioni contro le donne nell’accesso alle nuove tecnologie informatiche.

"Dopo la mobilitazione per salvare dalla condanna a morte Sakineh, ancora più importante diventa levare le nostre voci a sostegno di Maryam Barman, una donna la cui unica colpa è quella di lottare per migliorare la condizione delle donne nel suo paese", afferma Daniela Colombo.

Cosa fare

In allegato trovate il file word "Lettere alle autorità iraniane" contenente il testo (in italiano e in inglese) di una lettera da inviare per posta (oltre che per e-mail all’unico indirizzo indicato), copiando e incollando il testo sulla vostra carta intestata o su un foglio bianco.

L’invio per posta è necessario, poiché esperienze precedenti hanno dimostrato che gli indirizzi e-mail vengono chiusi quando sono in atto mobilitazioni a sostegno di attivisti/e arrestati/e come in questo caso.

1) La versione italiana va inviata a

Ambasciatore Seyed Mohammad Ali Hosseini
Ambasciata della Repubblica Islamica d’Iran in Italia
Via Nomentana 363
00162 Roma

2) La versione inglese va inviata ai seguenti 3 indirizzi:

Head of Fars Province Judiciary Intestare la lettera: Dear Sir
Mr Zabihollah Khodaiyan
Piroozi Street
Shiraz, Fars Province
Islamic Republic of Iran

Email: khodaiyan@dadfars.ir

Minister of Intelligence
Intestare la lettera: Your Excellency
Heydar Moslehi
Ministry of Information
Second Negarestan Street
Pasdaran Avenue
Tehran, Islamic Republic of Iran

Secretary General, High Council for Human Rights
Intestare la lettera: Dear Sir
Mohammad Javad Larijani
High Council for Human Rights
[Care of] Office of the Head of the Judiciary
Pasteur St., Vali Asr Ave. south of Serah-e Jomhouri
Tehran 1316814737, Islamic Republic of Iran


Anche Amnesty International Sezione Italiana si è attivata.
Nel ringraziare di cuore tutte e tutti coloro che si attiveranno a sostegno di Maryam Bahrman, chiediamo gentilmente di darci comunicazione dell’azione intrapresa, indicandoci un indirizzo e-mail al quale inviare eventuali aggiornamenti sulla situazione di Maryam Bahrman.

In allegato è possibile scaricare il testo del resoconto stenografico dell'audizione del 18 maggio al Senato della Repubblica del Sottosegretario agli Affari esteri Alfredo Mantica e dell'intervento del Sen. Lucio Malan (PDL) sul caso di Mariam Bahrman.

In allegato, il testo dell'interrogazione d'urgenza al Ministro degli Esteri alla Ministra delle pari Opportunità delle senatrici Rita Ghedini e Francesca Marinaro

Lettera alle istituzioni italiane ed europee
Audizione Mantica e intervento Malan
Interrogazione senatrici Ghedini e Marinaro
Comunicato stampa
Lettere alle autorità iraniane
Interrogazione al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Affari Esteri
Interrogazione parlamentare alla Commissione Europea
Lettera all'Ambasciatore italiano in Iran
Rassegna stampa - prima parte
Rassegna stampa - seconda parte

lunedì 2 maggio 2011

Lettera di Reza Khandan a PEN è stata letta da Barbara Goldsmith nella ceremonia di libertà di scrivere





http://www.highcommissionerforhumanrightsiranineurope.com/

Gentile Presidente, rispettabili membri del PEN

Come sapete, molti scrittori, poeti, artisti e politici di tutto il mondo, hanno speso anni della loro vita nelle prigioni di diversi paesi, in difesa della libertà e, in particolare, della libertà di espressione. In quei momenti, molti di loro hanno creato opere eterne: memorie dal carcere, lettere, poesie e libri, che sono uniche e insostituibili.
Il 17 marzo 2011, i funzionari del carcere hanno fatto irruzione nella cella di Nasrin confiscando l’unica penna che era riuscita a nascondere agli occhi delle guardie e tutte le salviette di carta su cui aveva scritto i suoi appunti. Questo significa che non potrà più scrivere ai tribunali, che è stata privata del diritto di scrivere alla sua famiglia, che non potrà scrivere articoli e libri né scritti personali. Le è stato impedito di scrivere le memorie riguardanti il suo arresto; non può avere una matita per segnare, sul muro del carcere, i giorni che passano.
In passato, il divieto di scrivere non esisteva come norma, e quello che sta succedendo oggi è inconcepibile. È impensabile, infatti, che oggi, ad un prigioniero non venga consentito di scrivere ai propri figli.
In base alla sentenza della Corte, così come stanno le cose, Nasrin rimarrà senza una penna per circa 4000 giorni. E tutto questo senza aggiungere ulteriori accuse.
Il 17 marzo verrà fissato nella storia come la giornata della “libertà di espressione”. Noi e i nostri figli lo onoreremo nel rispetto di tutti coloro che, in tutto il mondo, hanno sacrificato la loro vita in nome della libertà di espressione.

Reza Khandan

قرائت نامهٔ رضا خندان به انجمن قلم توسط بار بارا گلد اسمیت در مراسم جایزه آزادی برای نوشتن





http://www.highcommissionerforhumanrightsiranineurope.com/
قرائت نامهٔ رضا خندان به انجمن قلم توسط بار بارا گلد اسمیت در مراسم جایزه آزادی برای نوشتن

رياست و اعضاي محترم انجمن قلم
همانطور كه مي‌دانيد بسياري از نويسندگان، شاعران، اديبان و حتي
سياستمداران به نام جهان بخش عمده‌اي از زندگي خود را به خاطر آزادي بيان
در زندان‌هاي كشورهاي مختلف سپري كرده‌اند
در اين شرايط بوده است كه بسياري از آنها دست به خلق آثار ماندگار زده‌اند
خاطرات زندان، مجموعه نامه‌ها، اشعار و كتاب‌هايي كه نظيرشان را به راحتي
نمي‌توان پيدا كرد.
در 26 اسفند سال 89 (17 Mar - 2011 ) مامورين زندان به سلول نسرين يورش برده و تنها قلمي را كه دور از چشم آنها تهيه كرده بود و نامه‌هايي
را روي برگه‌هاي دستمال كاغذي نوشته بود از او مي‌گيرند.
او حق نوشتن نامه به مراجع قضايي را ندارد. از حق نوشتن نامه به خانواده
محروم است. از لذت نوشتن مقاله و كتاب بي‌نصيب است. او حتي از نوشتن
يادداشت‌هاي خصوصي منع مي‌شود. از نوشتن وقايع بازداشت‌اش بي‌نصيب است.
او نبايد قلم داشته باشد حتي براي علامت زدن روزهاي سپري شده‌اش بر روي
ديوارهاي زندان.
اگر هم ديروز محروميت از قلم در زندان امري عادي بود كه نبود، در دنياي
امروز غير قابل تصور است كه زنداني نتواند براي فرزندان‌اش نامه بنويسد.
بر اساس حكم دادگاه و با وجود اين شرايط او نزديك به 4000 روز بدون قلم
خواهد ماند. اگر اتهامات ديگري اضافه نكنند.
به عنوان روز آزادي قلم در تاريخ ثبت خواهد شد.
همه ما و كودكان ما همه ساله روز 26 اسفند
(17 Mar) را گرامي خواهيم داشت، به احترام همه كساني كه در سرتاسر جهان
به خاطر آن فداكاري و از جان‌گذشتگي نشان داده‌اند.
رضا خندان

mercoledì 20 aprile 2011

La decisione della Corte sul Hijâb di Nasrin Sotoudeh












www.sign4change.info/english/spip.php?article882



Martedi 19 aprile 2011

Change for Equality- dopo le tre commissioni d’inchiesta circa l’accusa rivolta a Nasrin Sotoudeh di essersi presentata senza il hijâb, la ventiseiesima sessione del Tribunale della Rivoluzione l’ha riconosciuta colpevole.

In base al verdetto emanato è stata condannata al pagamento di 500,000 rials (circa 40 euro); in questa comunicazione, inviata dal Tribunale, è implicita la possibilità di fare ricorso. La condanna di “comparire senza il velo islamico” è riferita alla sua apparizione in un video da lei stessa inviato all’organizzazione Human Rights di Bolzano nel 2008, in occasione della cerimonia di premiazione a cui non ha potuto partecipare personalmene a causa del divieto di espatrio.

Precedentemente, in alcune notizie, si è parlato, erroneamente, di 5 degli 11 anni di reclusione alla quale Nasrin Sotoudeh è stata condannata con l’accusa di “comparire senza il velo islamico”, ma in realtà tale condanna non era stata ancora comunicata.

راي دادگاه حجاب نسرين ستوده اعلام شد














www.sign4change.info/english/spip.php?article882

راي دادگاه حجاب نسرين ستوده اعلام شد
فروردین ۱۳۹۰

تغییر برای برابری - به دنبال تشكيل سه جلسه دادگاه برای نسرین ستوده به اتهام تظاهر به بی حجابی سرانجام شعبه 26 دادگاه انقلاب راي به محكوميت نسرين ستوده داد و او را مجرم شناخت.

بر اساس حکم صادر شده وي به پرداخت جمعا 500000 ريال معادل پنجاه هزار تومان محكوم شده است كه براساس اعلاميه ارسالي از طرف دادگاه قابل اعتراض است.



اتهام تظاهر به بی حجابی به دلیل عدم رعایت حجاب رسمی نسرین ستوده در پیام ویدئویی او اعلام شد. نسرین ستوده به دلیل ممنوع الخروجی نتوانسته بود در مراسم اهدای جایزه حقوق بشر ایتالیا حاضر شود و به همین دلیل پیام ویدئوی اش را برای پخش در مراسم ارسال کرده بود.

پيش از اين در برخی خبرها به اشتباه پنج سال از 11 سال حکم زندان برای نسرین ستوده را به اتهام اخیر او در مورد بی حجابی نسبت داده بودند در حالی كه اساسا حکم آن اعلام نشده بود.

lunedì 18 aprile 2011

Nasrin Sotoudeh’s Letter to Her Daughter Mehraveh: Your Strength was no Less than Mine

http://www.we-change.org/english/spip.php?article877 Saturday 16 April 2011 Change for Equality: While the U.S. PEN Association announced that they will be awarding Nasrin Sotoudeh their American PEN Award for 2011 for her work in defending human rights and freedom of expression, Sotoudeh herself was busy writing a letter to her 11 year old daughter Mehraveh from Evin prison. The content of Sotoudeh’s letter to her daughter is as follows: To my dearest Mehraveh, my daughter, my pride and joy, I greet you from Evin’s ward 209 and hope that you are doing well. I come to you without concerns, sadness and tears and instead greet you with a heart filled with love and best wishes for you and your beloved brother. It has been six months since I was taken away from you my beloved children. Throughout these six months we were only allowed to see each other a few times and even then in the presence of security agents. During this time I was never allowed to write to you, to receive a picture, or even meet with you freely without any security restrictions. My dear Mehraveh, you more than anyone understand the sorrow in my heart and the conditions under which we were allowed to meet. Each time, after each visit and every single day, I struggle with the notion of whether or not I have taken into consideration and respected my own children’s rights. More than anything I needed to be sure that you my beloved daughter whose wisdom I very much believe in, did not accuse me of violating my own children’s rights. My dearest Mehraveh, I began reflecting upon your rights and that of your brother from the very first day I was arrested. Because of your age, I worried more about you. I worried about your ability to endure, your judgment of the situation, your morale and most importantly I worried about the effect it [my arrest and incarceration] would have on your interactions with your peers at school. It wasn’t long however, before all my doubts and concerns were put to rest and I knew that I, better said we, were able to stand firm and true to our convictions. Your strength and endurance was no less than mine. I once told you: "My daughter I hope you never think that I was not thinking of you or that it was my actions that deserved such punishment". I later continued with confidence: "Everything I have done is legal and within the framework of the law." It was then that you lovingly caressed my face with your small hands and replied: "I know mommy.... I know...." It was on that day, because of the confident manner in which you spoke, that I was freed of the nightmare of being judged by my own daughter. My dearest daughter, my concerns regarding your interactions with your peers at school were also completely unfounded, for the young generation is always more intellectually mature and wiser than the generation preceding it. ... and so I was able to rid myself of all concerns and stand strong and firm. I owe this strength to you and your father. My dearest Mehraveh, allow me to share with you some of our fonder memories. When night falls, while I lay in prison, I often think about how I used to put you to sleep. Of all the lullabies and songs I sang for you in bed, you were most fond of the one called "Fairies". Every night as you fell asleep, you’d ask me to recite it to you and I would gladly begin with... Once upon a time, Three fairies sat bare naked as dusk approached.... My dearest daughter, you were my main motivation for pursuing children’s rights. I thought then and still believe that all my efforts in the area of children’s rights will benefit no one more than my own children. Every time I came home from court, after having defended an abused child, I would hold you and your brother in my arms, finding it hard to let go of your embrace. To this day, I don’t understand why... perhaps by holding you closely in my arms I wanted to compensate for the pain of the victims of child abuse. I recall you telling me once that you don’t wish to be 18 years old. When I inquired as to why you responded that you’d hate to be denied the benefits of childhood and that of being a child. You cannot imagine how happy your response made me. I can’t recall how many times you reminded your father and I that you are still a child, that you are not 18 yet and that we should respect your childhood and your rights as a child.... You demanded that we respect your rights as a child and I am so glad you did, for at times neglect can lead us to disregard another persons rights, even if the other individual happens to be our own child. Through the eyes and the words of a child you reminded us adults who saw ourselves as your protector of the importance of having respect for the rights of others, demanding ones rights, justice, a legal framework, equality and other such important matters. My dearest Mehraveh, just like I was never able to disregard your rights and always sought to protect them to my fullest capacity, I was also never able to disregard the rights of my clients. How could I abandon the scene as soon as I was summoned [by the ruling government], knowing that my clients were behind bars? How could I abandon them when they had hired me as their legal council and were awaiting their trial? Never... I could never do such a thing.... In closing I want to tell you once again that it was my desire to protect the rights of many, particularly the rights of my children and your future that led me to represent such cases in court. I believe that the pain that our family and the families of my clients have had to endure over the past few years is not in vain. Justice arrives exactly at a time when most have given up hope. It arrives when we least expect it. I am certain of it. My only wish for you is a childhood full of happiness and joy. If you are upset with the interrogators and judges as a result of the case against me, bestow peace and tranquility upon them with your childlike melody so that as a result we too can achieve much deserved tranquility and peace of mind. I miss you my dearest and send you one hundred kisses, Maman Nasrin [your mother Nasrin] Original letter in Farsi

martedì 5 aprile 2011

افتتاح نمایشگاه عکسهای کمپین یک میلیون امضا و مادران پارک لاله در اطاق های خاطره انستیتوی تاریخ مقاومت شهر سی ینا

http://we-change.org/spip.php?article7558

افتتاح نمایشگاه عکسهای کمپین یک میلیون امضا و مادران پارک لاله در اطاق های خاطره انستیتوی تاریخ مقاومت شهر سی ینا
1390فروردین

تغییر برای برابری: امسال بمناسبت ۸ مارس روز زن ،در شهر سی ینا برنامه های مختلف برای زنان از اول مارس تا ۸ آوریل با نام "در این دنیای کر اینقدر ادامه می دهیم تا شنیده شویم" تدارک دیده شده است.


















افتتاح نمایشگاهی در حمایت از زنان مقاوم ایران با نام واقعیت مرا دریاب . حقوق زنان و بنیاد گرایی ها با عکس های گویایی از زنان ایران در اطاقهای خاطره انستیتو تاریخ مقاومت شهر سی ینا جایی که یک روز مقر فاشیست ها و محل شکنجه مردم بدست فاشیستها بوده و امروز محل نمایشگاه دایمی فاشیسم سی ینا می باشد، هم یکی از این برنامه هاست، حمایت از زنانی که هر روز بطریق فیزیکی و یا روحی بخاطر قوانین شدیدا تبعیض آمیز تحت ستم هستند و بخاطر درخواست تغییر قوانین نابرابر حتی جان خود را به خطر می اندازند . موضوع عکس ها فعالیتهای کمپین یک میلیون امضا برای تغییر قوانین تبغیض آمیز و مادران عزادار(مادران پارک لاله ) است.






















در روز نخست نمایشگاه کنفرانسی با نام حمایت از حقوق زنان در سیستمهای توتالیته با سخنرانی سیمونتا پلگرینی مسؤول کمیسون فرصتهای برابر استان سی ینا بر گزار شد. ایشان با صحبت از قیام های این روزهای کشورهای شمال افریقا و خاور میانه نگرانی خود را از وضعیت زنان این منطقه ابراز داشت وحمایت خود را از مبارزات صلح آمیز زنان ایران و زنان منطقه برای برابری و دموکراسی اعلام نمود و افزود که اینگونه برنامه ها در حمایت از زنان همچنان در شهر سی ینا ادامه خواهد داشت لیلا کرمی فارغ التحصیل دکترای تاریخ اسلام دانشگاه ساپینزا رم، از تاریخچه مقاومت و مبارزه زنان ایران از واقعه تنباکو تا کمپین یک میلیون امضا سخن گفت ، دبورا پیچی نماینده گروه
CISDA
که از زنان افغان حمایت می کنند فجایع زندگی روزمره زنان افغان را باز گو کرد
















صبری نجفی از فعالان کمپین یک میلیون امضا و از حامیان مادران عزادار ضمن تشکر از حمایت برگزارکنندگان از مبارزات مسالمت آمیز زنان ایران تقاضاو تاکید نمود که حمایت از زنان تحت ستم دیگر کشورهای شمال افریقا و خاورمیانه که تلاششان دو برابر مردان است را فراموش نکنند زیرا که این زنان نه تنها بدنبال دموکراسی و آزادی برای کشورشان هستند بلکه در پی آنند که ناگهان آن آزادی های بدست آورده را از دست ندهند و همچنین بدنبال رسیدن به برابری و رسیدن به دیگر حقوق بدست نیاورده شان هستند که آن جز با همکاری و همیاری همه زنان آزاده دنیا میسر نمیشود.































این نمایشگاه عکس تا اخر اکتبر۲۰۱۱
ادامه خواهد داشت و بعد از ان در برنامه های دیگر با همکاری فعالان کمپین در شهرهای مختلف ایتالیا برای معرفی بیشتر کمپین و مادران پارک لاله به نمایش گذاشته خواهد شد.

giovedì 17 marzo 2011

نبرد یک شوهر ایرانی









http://27esimaora.corriere.it/articolo/la-battaglia-di-un-marito-iraniano/#more-561

رضا خندان 47 سال دارد .او همسر یک وکیل ایرانیست که مدافع زندانیان سیاسی ,دانشجویان ,متهمین زیر سن قانونی و فعالین حقوق زنان از جمله شیرین عبادی بود.در مصاحبه ای که با من از طریق یک فعال ایرانی انجام داده در مورد همسرش نسرین ستوده می گوید:از 6 ماه پیش در زندان است . محکوم به 11 سال زندان شده به اتهام اقدام علیه امنیت ملی و تبلیغ علیه نظامو همینطور بعد از زندان به مدت 20 سال محروم از حرفه وکالتبت ممنوعیت خروج از ایران شده است .خندان گرافیست است ,آنها در دفتر یک روزنامه که با هم برای مدتی کار می کردند آشنا شدند. او بدنبال پی گیری اعتراض به حکم است و همزمان از دختر 11 ساله و پسر 3 ساله اش نگهداری می کند. در ماه ژانویه بدلیل نوشتن نامه ای به دادستان تهران و انجام مصاحبه هائی در مورد همسرش به مدت یک روز به اتهام انتشار اکاذیب و تشویش اذهان عمومی بازداشت شد. اما هنوز به حرف زدن در مورد وی ادامه می دهد.
رضا از شرایط نگهداری همسرش در زندان شکایت نمود :زمان طولانی در سلول انفرادی(در حال حاضر با دو زن دیگر در یک سلول است) , تماسهای خیلی کم با وکیل مدافع ( فقط یک بار قبل از جلسه دادرسی ) و با خانواده. تاکید نمود که وزن همسرش بعد از سه بار اعتصاب غذا از 58 کیلو به 44 کیلو رسیده است . در ایمیل می نویسد:
واژه ترس برای نسرین نا آشناست. تحت بعضی شرایط فقط برای انجام بهتر کارش محتاط است. بخاطر دارم یکبار در تماسی تلفنی از وزارت اطلاعات ,به من گفته شد: به همسرت بگو که ازپرونده شیرین عبادی دست بکشد در غیر اینصورت وی نیز به مشکل بر خواهد خورد.موضوع را با نسرین مطرح کردم و وی نه تنها نترسید بلکه نامه ای به وزارت اطلاعات نوشت و شناسایی فرد تلفن کننده و دلایل تهدید تلفنی را خواستارشد.


طبق گزارش سازمان عفو بین الملل , محکومیت نسرین ستوده به دلیل حرفه وکالت و همکاری اش با شیرین عبادی برنده جایزه نوبل می باشد.در میان اتهامات به ویدئوئی اشاره شده که آنرا خانم وکیل به سازمان حقوق بشربین الملل در شهربولزانودرایتالیا ارسال کرده بود, در آن ویدئو که به دلیل جایزه بین المللی فعالیتهای حقوق بشری به وی اختصاص داده شده بود ,خانم وکیل بدون روسری حاضر شده بود ولی آشکارنیست که این موضوع چقدر موثر بوده.
به گزارش انجمن قلم بین الملل,نسرین می توانست به خاطر مصاحبه های مننقدانه اش از دولت جهت نقض حقوق بشربا رسانه های خارجی بعد از انتخابات ریاست جمهوری نیز مورد مجازات قرار گرفته باشد.خندان نیز در ماه ژانویه برای یک روز بازداشت شد و سپس با پرداخت وثیقه37,000 یورو آزاد شد اما طبق نظر سازمان عفو بین الملل باز هم در خطر زندانی شدن قرار دارد.
از او پرسیدم اگر واقعا تحت فشار قرار دارد چرا از مصاحبه با روزنامه نگاران دست بر نمی دارد و خواسته آنان را نمی پذیرد. در پاسخ گفت:
با توجه به اینکه در کشور ما روزنامه ها حق چاپ مصاحبه با خانواده های زندانیان را ندارند بنابراین مجبور به قبول مصاحبه با رسانه های خارجی هستیم.تا زمانیکه این موضوع از نظرموارد قانونی به ثبات نرسد ,به مصاحبه با رسانه های خارجی ادامه خواهم داد.
رضا با فرزندان
خندان به کارش ادامه می دهد و بچه ها به مدرسه و مهد کودک و نزد روانشناس می روند.خندان در صفحه فیس بوک خودش نوشته که«:فکر می کردم که نیما که 3 سال دارد متو جه اوضاع و وقایع نمی شود اما در کمال ناباوری روز 5 فوریه صبح وقتی ازخواب بیدار شد و صبحانه اش را خورد,قبل از اینکه به مهد کودک برود به شیرینی گفت: دعا می کنم که آقائی که مادرم را گرفته , اورا آزاد کند.» مهراوه کم حرف می زند و همه چیز را در خود نهان می کند.خواهر نسرین کمکی برای کارهای خانه می کند , مادرنسرین آلزایمر دارد و پدرش هنگامی که وی در زندان بود فوت کرد.نسرین نتوانست در مراسم ترحیم پدرش شرکت کند.

ملاقات نسرین با فرزندان
مهراوه و نیما بعد از 60 روزاز بازداشت ,بدون حضور من توانستند با مادرشان ملاقات کنند. جر و بحث شدیدی بین خواهر نسرین که بچه ها را همراهی می کرد ومامور مراقب در گرفته بود و در نهایت بچه ها گریان از ملاقات بازگشتند.بار دوم,110روز بعد از بازداشت مادر ,فرزندان موفق شدند فقط به مدت 5 دقیقه با مادر ملاقات کنند.من 70 روز بعد از دستگیری موفق به ملاقات با وی شدم و ان در حالی بود که دیواری شیشه ای بین ما بود.اولین ملاقات مستقیم من با اودر دادگاه در ماه ژانویه و در حضور مامورین مراقب بود. در حال حاضر هر دو هفته یکبار امکان ملاقات با وی ولی با دیوار شیشه ای وجود دارد. توصیه کرده اند که بچه ها رانبریم.
در هر صورت بچه ها گاهی برای ملاقات می روند.گاهی نیز اتفاق می افتد که ملاقات کنسل میشود.یکبارخندان در صفحه فیس بوک خود نوشته بود که نسرین در زمان ملاقات حاضر نشده بود, بعد نوشته بودکهنسرین گفته است چون می خواستنداو را با چشم بند به ملاقات بیاورند وی حاضر به انجام این ملاقات نشده بود است.از میان کسانی که همدردی خود را با این خانواده ابراز نموده اند می توان از همسر میر حسین موسوی و سفیر بریتانیا سیمون گس نام برد.از اوپرسیدم با توجه به روابط بین دولت و گروه مخالف و اختلافات دیپلماتیکی بین تهران و لندن آیا نگرانی این مساله وجود ندارد که ابراز همدردی این اشخاص عملی دور از احتیاط و مشکل ساز باشد؟
در پاسخ بیان کرد:جهت گیری افراد سیاسی در خصوص این موارد میتواند حساسیت موضوع را بیشتر کند اما از طرف دیگربی تفاوتی به نقض حقوق بشر می تواند شرایط را بدتر کند.
اخیرا در ایتالیا بیانیه ای از طرف کانون وکلای شهر بولزانو وهمینطور شورای شهر شهرداری فلورانس به حمایت از نسرین ستوده صادر شده
. مورد سکینه آشتیانی بیشتر مورد توجه قرارگرفته.از خندان میپرسم آیا شباهتی بین قضیه سکینه و همسرش مشاهده می کند؟
در جواب می گوید: دو مورد کاملا متفاوت هستند , نسرین قربانی دفاع از دهها زن و مردی شده که مانند سکینه قربانی نقض حقوق بشر بوده اند. مبارزه علیه نسرین و افرادی مانند نسرین بمعنی مبارزه با عدالت است.

martedì 15 marzo 2011

La battaglia di un marito iraniano di Viviana Mazza




http://27esimaora.corriere.it/articolo/la-battaglia-di-un-marito-iraniano/#more-561

corriere della Sera 27esimaora
MAR 14

La battaglia di un marito iraniano

Tags: avvocato, diritti umani, giornalismo, iran, marito, nasrin sotoudeh, reza khandan

Reza Khandan ha 47 anni, è il marito di un’avvocatessa iraniana che ha difeso detenuti politici, studenti, minorenni, attiviste per i diritti delle donne (e anche Shirin Ebadi). L’ho intervistato via email tramite un’attivista iraniana. Mi ha parlato di sua moglie, Nasrin Sotoudeh (nella foto qui sopra), da 6 mesi in prigione a Teheran, condannata a gennaio a 11 anni per “minaccia alla sicurezza nazionale” e “propaganda contro lo stato”; dopo il carcere, per altri 20 anni, non potrà esercitare l’attività di avvocato. Khandan è un grafico. Si sono conosciuti in un giornale dove per un periodo hanno lavorato entrambi. Lui sta cercando di presentare ricorso, e si prende cura della figlia di 11 anni e del figlio di 3. E’ stato arrestato per un giorno, a gennaio, per “pubblicazione di falsità” e “disturbo dell’opinione pubblica” dopo una sua lettera alla procura della Repubblica islamica e interviste concesse sulla moglie. Ma continua a parlare di lei.

Reza Khandan con il figlio Nima nella foto che usa nel suo profilo Facebook
Ha denunciato le condizioni di detenzione della moglie: lunghi periodi in isolamento (ora è in cella con altre due donne), scarsi contatti con l’avvocato difensore (“una sola volta prima del processo”) e con la famiglia. Ha affermato che, dopo tre scioperi della fame, il peso della moglie era sceso da 58 chili a 44. Scrive via email:

Nasrin non conosce la parola “paura”. In determinate circostanze, è cauta, ma solo per portare avanti il suo lavoro al meglio. Mi ricordo che dopo una telefonata di un funzionario della sicurezza dello Stato in cui mi chiedevano “Dì a tua moglie di mollare il caso di Shirin Ebadi, altrimenti anche lei avrà problemi”, riferii la cosa a Nasrin e lei, invece di spaventarsi, scrisse al ministro dell’Informazione di identificare la persona che aveva fatto la telefonata e di spiegare su quali basi era stata minacciata

Secondo Amnesty, Sotoudeh è stata condannata per le sue attività di avvocato e la collaborazione con il premio Nobel per la pace Ebadi. Tra le accuse, era stato citato anche un video che l’avvocatessa aveva inviato all’organizzazione di Bolzano “Human Rights International”, in occasione di un premio per i diritti umani assegnatole nel 2008, in cui compare senza velo, ma non è chiaro quanto abbia influito. Secondo Pen International sarebbe stata punita anche per interviste critiche nei confronti del governo a proposito dei diritti umani che ha concesso ai media stranieri dopo le elezioni presidenziali iraniane del 2009. Anche Khandan è stato arrestato a gennaio e, dopo un giorno, scarcerato su pagamento di una cauzione pari a 37mila euro. Amnesty dice che rischia di finire in carcere di nuovo.

Gli ho chiesto se è vero che gli hanno fatto pressioni perché smetta di parlare con i giornalisti e se pensa di obbedire. La sua risposta:

Dato che la stampa in Iran non ha permesso di pubblicare e diffondere le interviste con i familiari dei prigionieri, noi ci sentiamo costretti a parlare con la stampa estera. Finché questo rientra nei termini stabiliti dalle leggi, continuerò a parlare con i giornalisti stranieri.




Khandan continua a lavorare. I bambini vanno a scuola e all’asilo, e dallo psicologo. Il padre ha scritto su Facebook che pensava che Nima, che ha 3 anni, non si rendesse bene conto degli eventi. Ma il 5 febbraio il bambino ”si è svegliato, ha bevuto il suo tè prima di andare all’asilo e ha detto molto dolcemente: Prego che il signore che ha preso mia mamma la lasci andare”. Mehraveh, la figlia, parla poco, si è chiusa in se stessa. La sorella di Nasrin Sotoudeh dà una mano in casa; la madre ha l’Alzhaimer e il padre è morto mentre lei era in prigione. Non ha potuto partecipare al funerale.

Gli incontri con i figli:
Mehraveh e Nima hanno potuto vedere la madre per la prima volta dopo 60 giorni dalla detenzione, senza di me. La visita è durata 20 minuti. Ci fu una discussione accesa tra la sorella di Nasrin, che li accompagnava, e le guardie, e i bambini sono usciti piangendo. La seconda volta, 110 giorni dopo l’arresto di Nasrin, i bambini hanno potuto vedere la madre per 5 minuti. Io ho potuto farle visita per la prima volta 70 giorni dopo l’arresto, e tra noi c’era il vetro divisorio. Il mio primo incontro con lei faccia a faccia è avvenuto in tribunale (a gennaio ndr), in presenza delle guardie. Ora ogni due settimane è possibile parlarle attraverso il vetro divisorio. Ci hanno consigliato di non portare i bambini.





I bambini vanno comunque alle visite, qualche volta. Capita anche che le visite saltino. Una volta, ha scritto Khandan su Facebook, sua moglie non si è presentata. Lui ha detto che volevano bendarla per il colloquio con i familiari, e lei ha preferito non andare. Tra le persone che hanno mostrato solidarietà alla famiglia ci sono la moglie del leader dell’opposizione Mir Hossein Mousavi e l’ambasciatore britannico Simon Gass. Vista l’ostilità tra governo e opposizione in Iran e i problemi diplomatici tra Londra e Teheran, gli ho chiesto se non teme che l’appoggio di queste personalità sia controproducente. La sua risposta:

Una presa di posizione delle personalità politiche può rendere più delicato un caso, ma d’altra parte l’indifferenza verso le violazioni dei diritti umani può anche peggiorare la situazione.

In Italia, di recente hanno fatto appelli per Sotoudeh l‘ordine degli avvocati di Bolzano e il consiglio comunale di Firenze. E’ più noto il caso di Sakineh Ashtiani. Ho chiesto a Khandan se vede somiglianze tra il caso di sua moglie e quello di Sakineh.

I loro casi sono completamente diversi. Nasrin è vittima perché ha difeso decine di uomini e donne che, come Sakineh, sono vittime della violazione dei diritti umani. Lottare contro Nasrin e persone come Nasrin significa lottare contro la giustizia.

lunedì 14 marzo 2011

نامه به رییس جمهور منتخب مردم برزیل سرکار خانم دیلما روسف

http://irangenderequality.com/index.php?option=com_content&id=97

نامه به رییس جمهور منتخب مردم برزیل سرکار خانم دیلما روسف
رونوشت به رسانه هاتاریخ: 10 مارس
2011
خانم دیلما روسف،ر ییس جمهور کشور برزیل خانم رییس جمهور، ابتدا پیام تبریک ما را به مناسبت روز جهانی زن بپذیرید. امیدواریم که شما بتوانید با اتکا به آرای مردمان برزیل به خواست های جنبش زنان در کشور خود تحقق ببخشید. ما آرزومندیم که همبستگی شهروندان برزیل و ایران با تحکیم روابط دوستانه و مبتنی بر آزادی و برابری خواهی و به ویژه پی گیری مبارزه علیه همه ی مظاهر ستم جنسی در جوامع ما، تحکیم و تعمیق یابد.خانم روسف، رییس جمهور محترم کشور برزیل، آنچه ما، جمعی از فعالین در عرصه حقوق زنان، را به نوشتن این نامه خطاب به شما واداشت، دو دلیل عمده دارد:شما نخستین رئیس جمهور زن منتخب برزیل هستید، از مبارزان سرشناس جنبش آزادی خواهی برزیل بوده اید، روزگاری زندانی سیاسی بوده اید و معنای شکنجه، آزار جسمی و روانی را لمس کرده اید.دلیل دوم وجود روابط گسترده ی دیپلماتیک و اقتصادی ایران و برزیل است که در دولت های پیش از شما دنبال شده است. قاعدتا دولتمردان تاریخ و یا دولتزنانی که در روابط با سایر کشورها جز به منافع اقتصادی و سیاسی کشورشان نمی اندیشند، مورد توجه ما نیستند، اما سابقه فعالیت گسترده شما در مبارزات آزادیخواهانه ما را بر آن داشت تا از شما بخواهیم در مذاکراتی که با دولت ایران انجام می دهید موارد مربوط به نقض حقوق زنان و آزادی های فردی را مورد اعتراض قرار دهد، و منافع شهروندان و رعایت حقوق بشر و حقوق زنان در ایران را در چگونگی روابط تان با دولت ایران مدنظر قرار دهید.خانم رییس جمهور روسف، وضعیت تبعیض علیه زنان در ایران اسفناک است، به عنوان مثال، در زمینه حقوق سیاسی، هم براساس ابهامات قانونی در قانون اساسی و هم نهادهایی چون شورای نگهبان که ناظر بر امور انتخابات است، هیچ زنی نمی تواند در ایران رئیس جمهور شود.در زمینه ی قوانین خانواده، طبق قوانین ایران، زنان از حقوق برابر با مردان برخوردار نیستند، به صرف زن بودن ملزمند که برای سفر، انتخاب شغل و تحصیلات از شوهر و خانواده پدری اجازه ی کتبی دریافت کنند. حق سرپرستی درخانواده با مرد است، و دختران در انتخاب شوهر استقلال ندارند و تنها با اجازه پدر و جد پدری می توانند ازدواج کنند. خشونت های ناموسی علیه زنان و چراغ سبز قانون به مردان، اعمال خشونت های خانگی علیه زنان را افزایش داده است. زنان حق طلاق برابر با مرد ندارند و قوانینی چون چند همسری مردان بسیاری از زنان را با مشکل مواجه کرده است.درزمینه حقوق شهروندی، زنان در ایران از حق انتخاب آزادانه ی پوشش خود محرومند و هر روز به دلیل شکل حجاب شان با خشونت پلیسی مواجه می شوند. زنان دانشجو با تبعیضات جنسیتی در دانشگاه ها رو به رو هستند و هم اکنون همچون مردان دانشجو به دلیل انتقاد و ابراز عقیده یا در زندان و تبعیدند یا از حق تحصیل محروم شده اند. فعالان کارگری، قومیتی و مذهبی به دلیل اعتراض به نقض حقوق شان، به خاطر دفاع از حق تحصیل به زبان مادری و به خاطر اعتراض به وجود فقر و محرومیت مورد خشونت قانونی قرار گرفته اند. زنان معترضی چون شیرین علم هولی فعال کرد جانش را به همین دلایل تسلیم اعدام کرد و و هر روز آمار اعدام و صدور حبس های طولانی برای زندانیان افزایش می یابد.نابرابری ها در عرصه ی حقوقی منجر به افزایش سرکوب و خشونت به زنان در همه ی عرصه های زندگی اجتماعی و خانوادگی شده است و اعمال خشونت های قانونی علیه زنان را شده است. قوانین خشونت آمیز اعدام و سنگسار تاکنون جان زنان زیادی را که سعی کرده اند در برابر بن بست های قانونی راه حل های فردی بیابند، گرفته است.خانم رئیس جمهور، زنان ایران در برابر این خشونت ها ساکت ننشسته اند، حقوق دانان و وکلای حقوق بشر و زنان، در قالب اقدامات فردی و جمعی و کمپین های بسیار، دست به اعتراض زده اند اما اعتراض آنان با بازداشت، تبعید و محرومیت از تحصیل مواجه شده است. نمونه هایی را نام می بریم؛ بهاره هدایت فعال دانشجویی و فعال حقوق زنان به خاطر خواندن بیانیه ای خطاب به دانشجویان جهان و شرکت در تجمع اعتراضی زنان به 9 سال زندان محکوم شده است، شیوا نظر آهاری گزارشگر حقوق بشر، فعال زنان و دانشجوی محروم از تحصیل به 4 سال زندان در تبعید و شلاق محکوم شده است. نسرین ستوده وکیل مدافع حقوق بشر که به جرم دفاع از موکلانش که عمدتا فعالان حقوق زنان، دانشجویی و کارگری و یا زنان و کودکان محروم و محکوم به اعدام بوده اند و هم چنین گفتگو با رسانه ها، از سپتامبر سال گذشته تاکنون در زندان است و اکنون به 11 سال زندان محکوم شده است.شما به تجربه می دانید که صاحبان قدرت برای موجه جلوه دادن سرکوب مردم و فعالین جنبش های مردمی، آنان را به جرایمی متهم و منتسب می کنند که واقعی نیستند. شما که برای سربلندی و رهایی مردمان برزیل رزمیده اید می دانید که آرمان خواهان همواره توسط قدرتمداران به همکاری با بیگانه و یا جرائمی مشابه و مستوجب مجازات، متهم می شوند.هم اکنون بسیاری از فعالان قومیتی، روزنامه نگاران، فعالان کارگری، سیاسی محکومیت های سنگین دریافت کرده اند.رییس جمهور محترم برزیل، تنها آرمان زنان مبارز ایرانی ارتقای آگاهی خود و خواهرانشان و تلاش برای تغییر موقعیت تبعیض آمیزشان بوده است. زینب جلالی زن جوان کرد و فعال جنبش کارگری اکنون پس از سال ها زندان، در انتظار اعدام به سر می برد. خانواده ها را به جرم اعتراض به زندانی و یا کشته شدن فرزندانشان به زندان می افکنند.خانم رییس جمهور، صدای مردم ایران را اکنون جهانیان می شنوند، صدایی که کاملا تفکیک شده از صدای دولت و مراجع قدرت در ایران است. ما معتقدیم که منافع درازمدت کشور برزیل با رشد دموکراسی در ایران و توجه به حقوق سیاسی و مدنی شهروندان ایران گره خورده است. منافع برزیل و پیوند عمیق و برابر مردم کشور شما و ما تنها در چارچوب احترام به آرمان های مشترک مردمان این دو کشور تحقق می یابد.ما از شما درخواست می کنیم که در هر نوع ارتباطی که طبق قوانین کشور خود با ایران لحاظ می کنید، به زنان ایران و جهان نشان دهید که شما به عنوان اولین رییس جمهور زن برزیل، در کنار آنان ایستاده اید و به نقض حقوق زنان و شهروندان در ایران معترضید.
با احترام

lunedì 7 marzo 2011

Crackdown on Women's Rights Activists in Iran

http://www.internationalpen.org.uk/go/news/8-march-2011--international-women-s-day-iran


Crackdown on Women's Rights Activists in Iran
On 8 March 2011, while the world celebrates International Women's Day, human rights lawyer, journalist and activist Nasrin Soutadeh will have been in prison for six months, and faces another ten and a half years in jail. Her sentence is part of a systematic assault on human rights defenders and activists in Iran, many of whom are subject to arbitrary arrest, travel bans, closure of their organisations and harassment. PEN International is calling for Soutadeh's release, and an end to arrests and persecution of all those who speak out on human rights abuses.

Nasrin Sotoudeh, aged 47 and a mother of two young children, was arrested on 4 September 2010 when she was summoned to the special court in Evin prison on charges of "propaganda against the state", "cooperating with the Association of Human Rights Defenders" and "conspiracy to disturb order". The arrest followed a raid on her home and office by security officers on 29 August 2010, who confiscated her files and documents. Her lawyer was not allowed to represent her in court or accompany her client during questioning. She was sentenced to eleven years in jail by Branch 26 of the Revolutionary Court on 9 January 2010. The court also banned her from practicing law and from leaving the country for twenty years.

Soutadeh is believed to be charged for critical interviews she gave to overseas media following the disputed June 2009 presidential election, and for her membership of the Association of Human Rights Defenders (see below for more details). The sentence comprises one year's imprisonment for "propaganda against the regime", and a total of ten years for the two charges of "acting against national security" and "violating the Islamic dress code (Hijab) in a filmed speech". She is appealing the sentence.

Soutadeh has spent much of her detention in solitary confinement at Tehran's Evin Prison. She has staged three hunger strikes to protest her prison conditions and violations of due process, and her physical condition is said to have deteriorated alarmingly. Since her arrest Nasrin Soutadeh has been allowed very limited access to her family and lawyer, in violation of the Iranian Penal Code which guarantees the right to weekly visits and receive phone calls from relatives. Concerns for her welfare are acute.

Nasrin Sotoudeh is best known as a human rights lawyer and activist, but has also worked as a journalist for several reformist newspapers including Jame'e. Since qualifying as a lawyer in 2003, she has specialised in women's and children's rights, and has continued to write articles on these issues. Many of her articles have been rejected for publication, including a report written for a special issue of Daricheh on women's rights for the occasion of 8 March (Women's Day) last year. Following the launch of the One Million Signatures Campaign for the Repeal of Discriminatory Laws in August 2006 by several leading women's rights activists (http://www.change4equality.co.uk/en/), and the widespread growth of the women's rights movement in Iran, she has represented many women's rights activists including Parvin Ardalan, a well-known PEN case (see previous alerts). She is a close associate of exiled lawyer and Nobel Peace Prize laureate Shirin Ebadi, and has represented many imprisoned Iranian opposition activists arrested in the unprecedented crackdown on dissent following the disputed presidential elections of 12 June 2009. Arrests are continuing, and many have been handed down lengthy sentences.

Click here to read some of Nasrin's articles in English translation:

http://www.iranianfeministschool.info/english/spip.php?article191
http://www.iranianfeministschool.info/english/spip.php?article105
http://www.iranianfeministschool.info/english/spip.php?article180

domenica 6 marzo 2011

Appello delle attiviste del movimento delle donne iraniane in occasione dell’8 marzo:

http://chrr.biz/spip.php?article13354
http://chrr.biz/spip.php?article13364

Non sarà possibile libertà senza uguaglianza!


L’8 marzo è la giornata mondiale delle donne. Una giornata dedicata a noi. Una giornata, in nome della libertà e dell’uguaglianza, che corrisponde al 17/12/1389 (data del calendario iraniano), un martedì di protesta.

Un altro 8 marzo per noi donne iraniane che, ogni anno, per parlare dei nostri diritti andiamo incontro ad una violenta e ingiusta repressione da parte delle forze dell’ordine governative.

Per le donne iraniane, a differenza delle donne di molti paesi, l’8 marzo non è un giorno di festa in cui ci si scambiano fiori. È la giornata della minaccia e dell’incertezza. È la giornata della protesta!

Da anni, in questa data, nelle nostre case, nei parchi, nelle sale chiuse e per le strade sussurriamo e a volte urliamo “no alla discriminazione!”, pagando un prezzo alto.

Di tutto ciò non sono rimasti solo ricordi e leggi non modificate. Abbiamo scritto una pagina di storia nella quale silenzio e sottomissione non vengono considerati valore. Una storia che ha insegnato alle giovani generazioni a resistere di fronte alla violenza. Una storia che ha insegnato a donne e uomini a dire “no all’imposizione!”. Una storia di cui ciascuna pagina rappresenta il tenace impegno per una vita migliore.



Noi, un gruppo di attiviste del movimento delle donne iraniane, manifestiamo la nostra solidarietà con donne e uomini che gridano in nome della libertà e della democrazia per le strade delle città iraniane, e a conferma dell’appello di Shirin Ebadi ribadiamo che: “negli avvenimenti politici, non dimentichiamo le nostre richieste fondate sull’uguaglianza giuridica; in questo giorno, insieme ai nostri fratelli, scendiamo per le strade e appoggiamo le richieste di tutti, perché raggiungere l’uguaglianza dei diritti è possibile solo in uno stato democratico”.

Noi, scendiamo per le strade insieme alle nostre sorelle la cui voce di protesta, in Iran, anche nella giornata mondiale delle donne, viene repressa; lo facciamo per le donne che nelle prigioni pagano il caro prezzo della libertà; per le madri che hanno perso i figli a seguito delle esecuzioni del governo iraniano; per le ragazze e le madri che hanno perso la vita per aver detto “non alla sottomissione”; per le ragazze che nessuna legge protegge di fronte al fanatismo maschile e ai crimini d’onore.

Noi scendiamo per le strade per essere la voce soffocata delle donne vittime della violenza, e insieme alle nostre sorelle in Tunisia, Egitto, Libano, Bahrein, Yemen, Libia, ecc, chiediamo uguaglianza di genere, libertà, e l’eliminazione di ogni forma di discriminazione legale e culturale.

In questo momento molti nostri fratelli e sorelle sono in carcere, perciò chiediamo anche la liberazione dei prigionieri di opinione.

Nessun sistema legale assicura giustizia e democrazia se all’interno delle singole leggi non c’è uguaglianza dei diritti tra uomo e donna. Perciò, cambiare le leggi significa iniziare il percorso verso la democrazia e l’uguaglianza di genere e garantire, nel nostro paese, uguali diritti per tutti. Senza dubbio, fino a quel giorno, ogni 8 marzo, per noi, sarà una giornata di protesta.

giovedì 3 marzo 2011

زنان در يک انقلاب پيروز، نوال السعداوی







http://news.gooya.com/politics/archives/2011/03/118608.php

زنان در يک انقلاب پيروز، نوال السعداوی، ترجمه از نروژی: نريمان رحيمی
زمينه‌ انقلاب دمکراسی‌خواهی چند هفته‌ اخير در تونس و مصر را می‌توان در مبارزه‌ی طولانی‌مدت ما جست‌وجو کرد که از سال‌های هشتاد ميلادی آغاز شده است... اگر انقلاب مصر و تونس در عمل به انجام برسد، يک سئوال بزرگ بر جا خواهد ماند: آيا سرانجام اين‌ بار زنان به حقوق‌شان خواهند رسيد؟
نوشته ی نوال السعداوی – اختصاصی برای نشريه نروژی عصر جديد – ۳ فوريه ۲۰۱۱

مصر- قاهره

آنچه را در روزهای اخير در مصر و پيش از آن در تونس شاهد بوده ايم اثبات کننده ی وجود يک انقلاب مردمی است. من شخصا در خيابان بوده و حضور توده های مردم را تجربه کرده ام. پليس از مردم می خواهد که به اعتراضات شان پايان دهند اما مردم اين کار را نخواهند کرد. اولين خواسته ی آنها برکناری حسنی مبارک از قدرت است و دومين خواسته شان برکناری دولت مصر.

مدت کوتاهی اين شايعه پيچيده بود که اسرائيل نيروی پليس مصر را مجهز می کند ولی اين فقط شايعه ای بود که از طرف مقامات حکومتی پخش می شد. آنها آگاهانه از ترساندن مردم برای توقف انقلاب استفاده می کنند. دوشنبه ی پيش که به بيمارستانی در قاهره رفته بودم دانشجوی جوانی را ملاقات کردم که چشمانش مورد اصابت گلوله های لاستيکی قرار گرفته بود. اين دانشجو يکی از تعداد زياد جوانانی است که با اين روش مورد حمله ی پليس واقع شده اند. آيا می توانيد تصور کنيد که از روی قصد چشمان مردم را هدف قرار می دهند؟

هم حکومت های عرب و هم بويژه آمريکا و اسرائيل از گرايش انقلابی رويدادها در هراس افتاده اند- مثل آنچه در تونس رخ داد و زين العابدين بن علی ديکتاتور روز ۱۴ ژانويه از کشور فرار کرد. آن کشورها دقيقا از تحولات مردمی ديگر کشورها - مثل آنچه که مردم مصر از ۲۵ ژانويه در اعتراض به خودکامگی سی ساله ی حسنی مبارک آفريده اند، می ترسند.

اين حکومت ها که هم در درون و هم در بيرون با هم همکاری می کنند تجربه ی زيادی در سازمان دادن کودتا عليه خواسته های مردم دارند. آنها زبان توطئه و کودتای نظامی را می فهمند- هم در تئوری و هم در عمل و با اين حال هنگام رو در رويی با انقلابی که توسط خود مردم انجام می شود دچار ترس و سردرگمی می شوند، همانطور که در ژانويه ی امسال در تونس اتفاق افتاد.

انقلاب تونس عليرغم مانورهای سياسی و دخالت کشورهای ديگر پيروز خواهد شد. اين انقلاب مردمی پيروز می شود چرا که هم زنان و هم مردان و کودکان و جوانان – از دبستان تا دانشگاه را درگير و بسيج کرده است. زيرا انقلابی است که خود مردم تونس پشت آن قرار دارند و فريادهای آزادی، کرامت انسانی و عدالت بلندتر و بلندتر می شود.

سه واژه ی زيبا

شعارهای حقوق بشر و برابر-حقوقی بدون در نظر گرفتن جنسيت، دين، موقعيت اجتماعی، گرايش سياسی، رنگ پوست، زبان و صرف نظر از همه ی تفاوت های ديگر، شعارهايی والا و عالی هستند و بازگو کننده ی رويای عدالت و اخلاق سياسی، اقتصادی و اجتماعی و فرهنگی. اين رويا بر فراز تعريف های تنگ و محدود از تعلقات قومی، دينی و ملی بازمانده از دوران پدرسالاری قرار می گيرد. اين همان چيزی است که يک انقلاب مردمی را از جنبش های نظامی گرايانه و نيروهای طرفدار تبعيض جدا می کند. اين جنبش های نظامی گرايانه و تبعيض گذار را گروه های مذهبی و قومی و يا گروههای سياسی که توسط اعضا و دسته های مردانه رهبری می شوند به راه می اندازند. اين گروهها وابسته به همان قشرهای قدرتمند اقتصادی، ناسيوناليستی و يا فرهنگی هستند.

صدای ميليونها مردم تونس سه واژه را فرياد زده است، فريادی که ذهن و قلب ما را تکان می دهد: "آزادی، عدالت و کرامت انسانی". سه واژه ی زيبا که با ميليونها صدای زنان، مردان، کودکان، جوانان و دانشجويان صرف نظر از جنسيت شان، در فضا طنين انداز است. صداهايی که اين روزها الهام بخش ما در مصر شده است.

تنها روشی که تضمين کننده ی پيروزی انقلاب هاست، شرکت همه ی مردم است: زنان و مردان و جوانان. اينگونه است که انقلاب مردمی نمی ميرد. نه مانند آن انقلاب هايی که بوسيله ی تعداد اندکی از نخبه گان فرهنگی پدرسالار به بيراهه می افتند. نگاه کنيد که چگونه وزيران و نخبه گان در قدرت برای نفوذ در جنبش و بدست گرفتن کنترل دولت انتقالی و جلوگيری از پيشرفت انقلاب شعار می دهند: "مرگ بر رژيم بن علی!". ولی مردم تونس رويدادها را دنبال می کنند. مردان و زنان و جوانان تونسی دوباره به خيابان ها آمدند و توطئه ها را افشا کردند و بالايی های فرصت طلب را از دولت انتقالی بيرون راندند.



با اين حال هنوز نيروهايی وجود دارند که هم در درون و هم در بيرون برای نابودی انقلاب تونس فعاليت می کنند.

حال پرسش اين است: جای زنان سختکوش تونسی در دولت موقت آن کشور کجاست؟ بيشترين چهره هايی که می بينيم مردان هستند. پس زنان تونسی چگونه در اين انقلاب شرکت کرده اند؟ به تازگی در جايی خواندم که يک کارگردان زن تونسی در دولت جديد وزير فرهنگ شده است. اين به هرحال خبر خوبی است ولی آيا همين زن بودن و فيلمساز بودن کافی است که مخالف سرکوب طبقاتی پدرسالارانه هم باشد؟ آيا همين انتخاب يک وزير زن برای تحکيم انقلاب کافيست؟

وفاداری به انقلاب

آيا تضمينی وجود دارد که وزيران دولت طرفدار انقلاب باشند؟ آيا وزيران زن انقلابی بخشی از سيستم حاکميت تازه نخواهند شد، همانگونه که مردان می شوند؟ آيا زنان وزير و نماينده ی مجلس در کشور ما (همانند آمريکا و اروپا که شامل اسکانديناوی هم می شود) زير نام دموکراسی، مدافع منافع طبقاتی قومی و پدرسالارانه نخواهند شد؟

افزودن تعداد زنان در دولت بصورت سهميه بندی چه نقشی خواهد داشت؟ آيا صرف افزودن تعداد وزيران زن يک تحول اساسی خواهد بود يا طرز فکر زنان را درباره ی تبعيض پدرسالارانه ی طبقاتی تغيير خواهد داد؟ اگر به تاريخ رهبران انقلابی در کشور خودمان و در جهان نگاه کنيم چه می بينيم؟ آيا همان وزيران سوسياليست پس از رسيدن به قدرت به مدافعان سرمايه داری تبديل نشدند؟

آيا مواضعی که هم زنان و هم مردان به آن اعتقاد دارند با تغيير جايگاه سياسی شان، دگرگون نخواهد شد؟ آيا همين رئيس جمهور سابق تونس بن علی در سال ۱۹۸۷ حبيب بورقيبه را پس از سی سال در قدرت، به نام انقلاب مردمی از کار برکنار نکرد؟

از هنگامی که بن علی در سال ۱۹۸۷ در تونس به قدرت رسيد ديکتاتوری زير نام دموکراسی رشد کرد. درست مثل مصر زير سلطه ی انور سادات (۱۹۸۱-۱۹۷۰)، وقتی که مناسبات تجاری با آمريکا و اسرائيل برقرار شد. مردم در مصر به زندان افتاده اند و اجازه ی تفکر آزاد را نداشته اند، چه در کشورشان و چه بيرون از آن. اين بازی استعمار و طبقات پدرسالار بوده است، با لباس دموکراسی و نئوليبراليسم. برای نمونه من خودم زمان انورسادات، هنگام قتل عام مخالفان در سال ۱۹۸۱ در زندان بودم و در تمام طول مدت رياست جمهوری بن علی در تونس، از ورود به آن کشور محروم شده بودم.

پيش از آن توسط زنان و مردانی که کتاب ها و نوشته های مرا خوانده بودند به تونس دعوت شده بودم. هزاران نفر برای شنيدن سخنرانی هايم جمع می شدند. حتی يک بار در سال ۱۹۸۰ در راه محل سخنرانی من بخاطر صف طولانی مردم ترافيک سنگينی ايجاد شده بود، بطوری که برگزارکنندگان مجبور شدند محل و وقت سخنرانی را تغيير دهند و در روزهای بعد مردم مجبور بودند با قطار به محل سخنرانی در کايروان بيايند.

رئيس اخراجی تلويزيون

روزی ياسر عرفات رهبر فلسطينی ها در جلسه ای با سران کشورهای عربی در تونس شرکت داشت. يکی از حاضران جلسه محمد فيق وزير اطلاعات مصر دوران ناصر بود. محمد فيق پس از يکی از سخنرانی هايم با من درباره ی تونس مدرن صحبت می کرد. در آنجا از عرفات نقل قول کرد که به شوخی گفته بود نوال السعداوی همانقدر در تونس نامطلوب تلقی می شود که ام کلثوم! (ام کلثوم آنقدر در تونس پر طرفدار بود که موجب برقراری رابطه ی دوستانه ی مصر و تونس در سال ۱۹۷۰، دوران رقيب بن علی، شده بود). من به محمد فيق پاسخ دادم که "محبوبيت يک نويسنده را نمی شود با محبوبيت يک فوتباليست، يک رقصنده و يا يک خواننده ی معمولی مقايسه کرد، و حالا مگر ام کلثوم چه عيبی دارد؟"

خود بورقيبه پيش از آنکه در سال ۱۹۸۷ سرنگون شود ممنوعيت ورود مرا به تونس امضا کرده بود. من در يکی از مصاحبه های تلويزيونی ام گفته بودم که جنبش زنان تونس صد سال است که برای رهايی مبارزه کرده، و نه برای سوء استفاده ی افراد از قدرت. پرزيدنت بورقيبه تصادفا مصاحبه را شنيده بود دستور اخراج رئيس تلويزيون را صادر کرده و همزمان اعلام کرده بود که او خودش رها کننده ی زنان تونسی است. روزنامه های مراکشی اين جريان را نوشتند و دموکراسی قلابی بورقيبه را افشا کردند.

اکنون چه کسی می تواند تضمين کند که انقلاب تونس برای رسيدن به آزادی، کرامت انسانی و عدالت برای زنان و مردان تونسی رو به جلو خواهد رفت؟ مگر چند بار پيش آمده است که زنان در مبارزات مردمی شرکت نکرده باشند؟ آنها در مبارزات فلسطين، مصر، لبنان، سودان و جاهای ديگر فعالانه حضور داشته اند.

اگر انقلاب مصر و تونس در عمل به انجام برسد، يک سوال بزرگ بر جا خواهد ماند: آيا سرانجام اينبار زنان به حقوق شان خواهند رسيد؟