giovedì 2 giugno 2011

La lettera di Nasrin Sotoudeh a suo Marito, alla vigilia del annullamento della sua licenza


La lettera di Nasrin Sotoudeh a suo Marito, alla vigilia del annullamento della sua licenza per praticare suo lavoro: con e senza la licenza, sono contraria a queste condanne


http://iranianfeministschool.info/english/spip.php?article448



Translated by:Sabri Najafi
domenica 29 maggio 2011

Feminist School: Come richiesto dalle autorità giudiziarie, oggi, 29 maggio 2011, Nasrin Sotoudeh è stata rilasciata temporaneamente dalla prigione per attendere un udienza della tribunale giudiziaria dell’ ordine degli avvocati(secondo il sito ir women). Ma secondo le segnalazioni ricevute dalla Femminist School, il suo ricorso giudiziario è stato rinviato. Nasrin Sotoudeh, mentre aspettava lo svolgimento di questa udienza, ha scritto a suo marito Reza Khandan una lettera che vedete in seguito a questo testo.

Mio caro Reza,

Si parla della prigione e delle sue solitudine. Io voglio parlarti della prigione e le sue sorprese . Non puoi immaginarti l’atmosfera che ha creato la nuova generazione nella prigione? Lo stesso atmosfera che esiste fuori, esiste anche dentro la prigione e questo dà una nuova vita al carcere e alla società fuori da esso. Questo vita a volte è felice, a volte é calma e silenziosa e a volte guarda e analizza, ma in ogni modo é paziente e tollerante; e la tolleranza è la cosa che in futuro ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi. Tu sai meglio di tutti gli altri che l’acqua che scorre con il tempo crea delle fissure nelle rocce; la nostra tolleranza and flessibilità ci permetterà di rimuovere gli ostacoli dai nostri sentieri.

Mio caro,

Nel carcere tutti pensano alla loro libertà. Anche per me la mia liberta è molto importante, ma ancora più importante è la giustizia che viene ignorata.

E’ chiaro che come tutti gli altri prigionieri io sogno di andare in vacanza con la famiglia o andare a camminare liberamente sotto la pioggia di primavera e guardare gli alberi o passare un pomeriggio con i bambini nel parco. Ti ricordi con quale gioia noi tre ti accoglievamo quando ritornavi a casa? Eravamo una famiglia fortunata e nonostante l’interrogatore durante il primo interrogatorio ha minacciato di non essere più insieme e noi, siamo ancora felici; lui non sapeva che la felicità esiste nel cuore delle persone.

È chiaro che mi piacerebbe avere tutte queste cose e sono importanti per me, ma niente è più importante e grave di quei centinai di anni di reclusione che i miei assistiti hanno dovuto scontare e altre persone liberali, che vennero accusate di reati che non avevano commesso.Anche se avevo il privilegio di assistere solo pochi, avendo o non avendo la licenze per la pratica legale, continuerò a a oppormi alle loro sentenze ingiuste.

Vogliono annullare la mia licenza d’avvocato in tribunale; la licenza per la pratica del diritto ho sempre cercato di usare con onore . Anche se un giorno un governo ritirerà la mia licenza alla pratica del diritto, non potranno prendermi il mio onore. Questo mi basta.

Mio caro Reza,

fino a quando queste condanne ingiuste continuano ad esistere e fino a quando il tribunale rivoluzionario continua le sue decisioni scioccanti, io, con la licenza o senza la licenza, sono contraria a questi condanne .

Protestare contro le condanne abusive non richiede la licenza per la pratica del diritto e quindi continuerò a farlo. Di a loro che possono prendermi la mia licenza, se vogliono farlo, ma non potranno mai prendermi il mio diritto alla giustizia?

Evin, Cella delle donne prigioniere politiche Maggio 2011

http://www.facebook.com/note.php?note_id=10150214566067356

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