domenica 30 novembre 2008

Tutte le mie assistite.2

In occasione dell' assegnazione del Premio Human Rights International (HRI) 2008

a Nasrin Sotoudeh( avvocatessa e difensore dei diritti umani,Iran ).
12.12.2008,Merano Italia




Di Mansoureh Shojaee


Nasrin Sotoudeh, avvocatessa coraggiosa ,compassionevole e piena di umanità del Movimento delle Donne, è la prima vincitrice del premio dell'Human Rights International per l'anno 2008 in Sud Tirolo.
La Feminist School voleva per onorarla organizzare una festa con lei e la sua famiglia, marito e figli, con le attiviste del Movimento delle Donne e specialemte con la sua vecchia collega e compagna di lotta di tanti anni Shirin Ebadi, anche lei premiata quest'anno in Germania con il Premio della Tolleranza.
Il programma, come in tante altre occasioni, non si è potuto realizzare, e così la Feminist School ha deciso di dedicare a Nasrin Sotoudeh intere pagine del suo sito.
In realtà questa relazione doveva essere un benvenuto all'apertura della festa, che avrebbe dovuto svolgersi nel Farhang Saraye Banu ( Casa della cultura Banu ) , in un clima di serenità, lontano dalle preoccupazioni giornaliere . Avrebbe potuto inoltre essere un momento di gioia il cui ricordo si sarebbe potuto aggiungere ad altri ricordi.
Ricordo i giorni in cui una donna poteva disporre per una volta sola e per una mezz'ora al massimo nella sua vita di un avvocato, e anche in quell'occasione tutti i presenti si aspettavano che , alla domanda dell'avvocato che le chiedeva di prendere atto del suo contratto di matrrimonio, rispondesse si. Per tutto il resto della sua vita nessun avvocato l'avrebbe mai più difesa!
Ricordo i giorni in cui le donne avvocato sono entrate in Parlamento e coraggiosamente hanno cercato di difendere i diritti delle donne. L'eredità dei loro sforzi non è stata pienamente raccolta, ma esse hanno aperto la via per chiedere oggi i diritti per le donne.
Ricordo i brutti giorni in cui avvocati corrotti del regime accompagnavano i loro assistiti fino all'esecuzione, facendo loro sentire che era un loro diritto essere assistiti
Ricordo i brutti giorni in cui avvocatesse di prestigio come Shirin Ebadi e Mehrangiz Kar sono state portate nelle stesse prigioni del tempo passato e sono state interrogate senza diritto all'assistenza legale.
Ricordo i tristi giorni in cui gli avvocati del Movimento delle Donne non hanno avuto il permesso di entrare in tribunale per difendere le loro assistite che protestavano per avere diritto all'uguaglianza e alla giustizia.
Sarà un bel giorno quello in cui donne, attiviste, avvocatesse con le loro assistite, tutte insieme unite per ottenere i diritti che spettano loro, lotteranno in modo pacifico e sereno contro l'onda della volenza e della disuguaglianza.. Hanno sacrificato la loro tranquillità e la loro sicurezza personale per costruire un baluardo contro l'ingiustizia, e quindi ogni volta che verrà dato un riconoscimento o un premio agli avvocati così impegnati in questa lotta potrà essere un bel giorno, come questo giorno, e altri giorni nel futuro, che noi speriamo siano sempre più numerosi.
Oggi è il giorno in cui le attiviste, in contrasto con le idee e le imposizioni di uomini che detengono il potere, fanno sentire la loro voce gentile, senza vergogna, ma con passione , coraggio ed entusiasmo. Questa voce gentile in realtà è un grido che chiede giustizia.
Oggi è il giorno in cui le donne avvocato non sono sole : alla loro voce si unisce quella di tante altre donne.
Le avvocatesse del passato che hanno sopportato il peso della crisi e ciò nonostante hanno difeso con pazienza e coraggio le loro assistite, erano avvocati giusti.
Nasrin Sotoudeh e Shirin Ebadi fanno parte di questo gruppo: nei giorni in cui chi deteneva il potere e i responsabili della sicurezza volevano scavare un fosso per tenere lontano gli avvocati dalle loro assistite, hanno continuato a difendere con grande coraggio i diritti civili e privati di queste ultime, e nessun ostacolo ha impedito loro di continuare la loro attività umanitaria nel richiedere l'uguaglianza.

I potenti cercano di creare distanza e frattura fra queste due avvocatesse, cercano di rovinare la loro collaborazione. Nonostante ciò, noi, sia quelle che il regime considera buone che quelle che il regime considera cattive, tutte insieme, con un'unica voce chiediamo una società dove regnino l'uguaglianza e una durevole sicurezza.
Oggi è il giorno in cui le attiviste iraniane, anche quelle che si trovani nelle zone più lontane e più povere , piene di speranza appoggiano il movimento delle donne per la sicurezza e per i loro diritti. Queste donne sanno che Shirin Ebadi e Nasrin Satoudeh, in qualunque luogo o paese, le chiameranno tutte con lo stesso nome. "le mie assistite ".
Oggi è il giorno in cui, con un solo cuore e un solo pensiero, raccontiamo in modo diverso le vecchie storie del bene e del male.
Ricordo il giorno in cui è stato assegnato il premio Nobel a Shirin Ebadi e il riconoscimento fatto a lei era un onore universale e ha avuto come risultato il ritrovamento di
una comunione di pensiero per le donne iraniane.
Ricordo il giorno in cui sono stati redatti i documenti per iniziare la campagna per la raccolta di un milione di firme a cura di queste due avvocatesse, in mezzo a un mare di pressioni e di ostacoli , e ciononostante la campagna è stata portata avanti scrivendo una pagina importante nella storia delle donne iraniane.
Ricorso il giorno in cui Nasrin che era in gravidanza si è presentata in tribunale con la sua grossa pancia e col fiatone, accanto alle sue assistite, auspicava un giorno di poter respirare l'aria pulita della libertà.
Ricordo il giorno in cui Nasrin Sotoudeh e Shrin Ebadi hanno deciso di lavorare gratis per le attiviste della campagna per la raccolta delle firme che erano state arrestate e hanno passato la notte a consolare le famiglie delle prigioniere.
Ricordo il giornio in cui Nasrin Sotoudeh con il figlio appena nato accanto alla sua cliente cui era stato impedito di lasciare il paese, ha trasformato l'aeroporto in un tribunale e ai responsabili del servizio di sicurezza ha gridato. " Quanti governi ha un paese ?"
Ricordo il giorno in cui Shirin Ebadi , con mille ingiuste accuse, è stata definita " mahvaealadam", e nonostante ciò non si è mai fermata nè arresa.
Ricordo il giorno in cui Nasrin Sotoudeh è stata portata con la macchina della polizia alla prigione, e lei con le sue compagne ha continuato a cantare l'inno della campagna.
Ricordo il giorno in cui abbiamo appreso la notizia del premio dei Diritti Umani Internazionale in Italia,conferito a Nasrin Sotoudeh , e poi, la notizia dell'assegnazione del premio della tolleranza a Shirin Ebadi in Germania.
Nella nostra mente e nel nostro cuore ci sarà sempre il ricordo di un giorno come oggi in cui siamo riunite per cantare l'uguaglianza, così come canta l'inno alla giustizia delle nostre avvocatesse combattenti. Questa voce risuonerà sempre e la sua eco si diffonderà, chiamando tutte le attiviste per l'uguaglianza " le mie assistite ".