mercoledì 26 gennaio 2011

Sulla condanna a 11 anni di Nasrin Sotoudeh

http://blog.ilmanifesto.it/islamismo/2011/01/25/sulla-condanna-a-11-anni-di-nasrin-sotoudeh/

Sulla condanna di Nasrin Sotoudeh, l’intervista con Reza Khandan, il marito di Nasrin Sotoudeh.

- Signor Khandan, Le poniamo alcune domande in riferimento alle ambiguità presenti nelle accuse fatte alla signora Sotoudeh. In un primo momento, è stata accusata di “minaccia contro la sicurezza nazionale”, “propaganda e cospirazione contro il regime” e di essere “membro dell’Ordine dei difensori dei diritti umani”; successivamente, dalle notizie dei reporter del sito di Human Rights, apprendiamo che è stata accusata anche di “violazione del codice di abbigliamento”, mentre scompare l’accusa di appartenere all’Ordine dei difensori dei diritti umani. Ci spiega l’esatta accusa della signora Sotoudeh?

Non c’è stata nessuna udienza in tribunale in riferimento alla “violazione del codice di abbigliamento” di Nasrin. L’unica possibile udienza al riguardo, è stata annullata a causa della protesta di Nasrin e del suo avvocato, perché, secondo loro, l’accusa di “violazione del codice di abbigliamento” è di competenza del tribunale civile e non del tribunale di sicurezza. Inoltre, come spiega uno degli avvocati di Nasrin, «anche se venisse accusata dal tribunale civile, dovrebbe pagare una penale (tra 50,000 e 100,000 toman)». Aggiungo, solo a titolo informativo, che sembra che l’ayatollah Khomeini, in una sua fatwa, si sia così espresso: «se l’immagine di una donna viene vista da persone (uomini e donne) che non la conoscono, non si violano le leggi sciaraitiche», quindi l’accusa di “violazione del codice di abbigliamento” è infondata.

Il verdetto del tribunale la condanna a undici anni di reclusione per “minaccia contro la sicurezza nazionale”, “propaganda e cospirazione contro il regime” e “appartenenza all’Ordine dei Difensori dei Diritti Umani”. La condanna prevede, inoltre, la proibizione, per 20 anni, di esercitare la sua professione e di lasciare il paese: dovrà scontare quest’ultima condanna al termine della sua detenzione.

- Quindi è stato previsto il massimo della pena per la signora Sotoudeh.

Si, cinque anni di reclusione per “minaccia contro la sicurezza nazionale”, un anno di reclusione per “propaganda e cospirazione contro il regime” e cinque anni per “essere membro dell’Ordine dei Difensori dei Diritti Umani”. Per ogni capo di imputazione hanno dato il massimo della pena per complessivi undici anni di carcere.



- Quali i motivi delle accuse?

Per noi è stato sorprendente. Oltre l’appartenenza all’“Ordine dei Difensori dei Diritti Umani”, l’altro capo di imputazione, riferito ad uno degli avvocati, è rappresentato dalle interviste rilasciate da Nasrin. Il difensore, a questo punto, ha posto la seguente domanda: «ammesso che una delle accuse sia per le sue interviste, ma l’altra accusa su che cosa è basata?». Non c’erano risposte chiare e continuavano a parlare delle sue interviste.

Ad ogni modo, nelle interviste non c’erano spunti per accusarla di propaganda, cospirazione contro il regime o minaccia contro la sicurezza nazionale. Hanno parlato di un solo caso, vale a dire quando Nasrin, rivolta al Comitato di Human Rights – Italia, ha detto: «noi chiediamo alla società civile italiana di sostenerci per valorizzare i diritti umani in Iran». Insomma, sostenevano che queste parole sapevano di cospirazione; comunque, questa frase è stata il massimo che hanno potuto trovare.

traduzione a cura della Campagna di un milione di firme – Italia

13 gennaio 2011