sabato 31 gennaio 2009

Simin Behbahani Rapresentante delle tutte le donne Iraniane a Prendere il premio Simon de Beauvoir a caffe deux magot a Parigi


Simin Behbahahi e il Logo del Campaign di un Milione di Firme

Il Premio Simon du Beauvoir Per il Movimento delle donne Iraniane

Simin Behbahani con tre membri di giuria Lilian Kandel,
Linda weil-Curiel e Annie Sugier







domenica 18 gennaio 2009

Shirin Ebadi: dura condanna del Parlamento Europeo all'Iran



Scritto da Elisa Arduini
Sul sito:
http://www.secondoprotocollo.org/index.php?option=com_content&task=view&id=1596&Itemid=1



Sono servite le pressioni sul Parlamento Europeo fatte dalle organizzazioni per la difesa dei Diritti Umani (tra le quali Secondo Protocollo) affinché si pronunciasse con estrema decisione sulla situazione venutasi a creare in Iran in merito a Shirin Ebadi, premio Nobel per la pace e direttrice del Circolo dei difensori dei Diritti Umani, una situazione che ci ha fatto temere per la sua incolumità.

Con una risoluzione emessa il 15 gennaio 2009 il Parlamento Europeo condanna fermamente le persecuzioni e le minacce perpetrate dal regime dei Mullah ai danni di Shirin Ebadi e, come chiesto di recente da una coalizione di organizzazioni per la difesa dei Diritti Umani tra le quali Secondo Protocollo, esprime una grave preoccupazione per l'intensificarsi delle repressioni ai danni dei difensori dei Diritti Umani in Iran.

Molto indicativo il passaggio della risoluzione dove si sostiene che la chiusura del Circolo dei difensori dei Diritti Umani “non è solo un attacco a Shirin Ebadi e ai difensori dei Diritti Umani in Iran, ma è un attacco a tutta la comunità internazionale dei Diritti Umani di cui Shirin Ebadi è leader e un influente membro”.

La risoluzione prosegue denunciando che ci sono prove che le autorità iraniane hanno intensificato le persecuzioni contro Shirin Ebadi in seguito ai suoi contatti con funzionari delle Nazioni Unite e più in particolare con funzionari dell'Alto Commissariato per i Diritti Umani, ai quali Shirin Ebadi ha consegnato il 2 ottobre 2008 un dettagliato rapporto sulla situazione dei Diritti Umani in Iran.

I deputati chiedono con forza all'Iran di porre fine alle persecuzioni e alle minacce ai danni di Shirin Ebadi, di autorizzare la riapertura del Circolo dei difensori dei Diritti Umani e di consentire alle organizzazioni per la difesa dei Diritti Umani di poter operare liberamente. Il Parlamento Europeo ribadisce infine la propria preoccupazione per quanto riguarda la persecuzione e l'incarcerazione di cittadini che si dedicano alla difesa dei diritti umani e in particolare contro la pena di morte e che per questo vengono accusati dai Mullah di fare “attività contro la sicurezza nazionale”. In particolare si fa riferimento al caso di Mohammad Sadiq Kaboudvand, un prigioniero di coscienza la cui situazione di salute si è ulteriormente aggravata a causa delle durissime condizioni di detenzione alle quali e sottoposto.

ll Parlamento Europeo non fa riferimento, in questo caso, alle torture alle quali è stato sottoposto Mohammad Sadiq Kaboudvand, lo diciamo noi giusto per non far dimenticare che non è la semplice detenzione a portare a queste condizioni estreme i detenuti per reati di coscienza che, lo ricordiamo, sono in gran parte donne le quali vengono incarcerate anche per il solo fatto di non vestirsi appropriatamente e che in carcere subiscono ogni genere di affronto (vedi il video sulle persecuzioni alle donne iraniane sul loro modo di vestire).

Questo primo importante passo del Parlamento Europeo deve essere comunque solo l'inizio di un irrigidimento delle posizioni europee nei riguardi del regime dei Mullah. Ancora c'è molta strada da fare per uscire dalla connivenza con il regime iraniano di molti Stati europei, primi tra tutti Gran Bretagna e Grecia, una connivenza troppo spesso dettata da interessi commerciali che nulla hanno a che fare con il supremo rispetto dei Diritti Umani, interessi che negli anni scorsi hanno portato a nascondere gli atti più deplorevoli che uno Stato democratico può commettere, come le deportazioni di dissidenti iraniani spesso tenute nascoste e il rimpatrio coatto di studenti iraniani fuggiti dalle persecuzioni alle quali erano soggetti.

Elisa Arduini

venerdì 16 gennaio 2009

Non per tutti gli essere umani ma per il neonato del suo nemico forse..



نه به خاطر همه انسان‌ها- به خاطر نوزاد دشمن‌اش شايد
Di Nasrin Sotoudeh
Tradotto dal:
http://www.feministschool.net/spip.php?article1978


Shamlu* dice:
"Non solo per i muri ma per un muro di paglia
Non per tutti gli uomini ma per il neonato del suo nemico forse!
Per le tue bambole, per i grandi uomini ".

Ebadi nel tempo in cui i bambini valevano come le loro bambole, anzi, scusate, quando non valevano niente, già allora ha parlato dei diritti dei bambini. E oggi dopo tanti anni, questa voce così forte nella società fa paura ai nemici dei diritti umani.

Ebadi ha dato voce ai diritti dei bambini, ai diritti delle donne, ai diritti umani ed ai diritti dei perseguitati politici in un momento in cui tutto era difficile.
Lei ha separato i diritti dalla politica e ha parlato molto semplicemente di diritti delle persone e, con difficolta', ha ottenuto il risultato che oggi parliamo con meno paura dei diritti umani e teniamo aperta la via per le generazioni future. Senz’altro ricordiamo Shirin Ebadi e le sue lotte degli ultimi anni e comprendiamo il motivo dell’assalto al suo studio legale e al centro dei difensori dei diritti umani.

Torniamo alla storia, è vero che meno di cento anni fa le donne hanno lottato ed hanno subito aggressioni per ottenere il diritto allo studio? Noi, grazie a loro, abbiamo studiato facilmente senza nessun pensiero e siamo state contente di occupare il 70% dei posti nell’università'. Quando mi sono resa conto dei sacrifici delle nostre madri, mi sono inchinata davanti a loro e ho rispettato di più lo studio delle ragazze iraniane.

Per i diritti umani si deve pagare un prezzo. Ebadi con modi pacifici, legali, apolitici e senza dare importanza alla carriera, in 3 decenni, con piena onestà, ha perseguito i suoi obiettivi.

La conosco da quando ero una giornalista 17 anni fa e poi ho avuto l'onore di collaborare come avvocato con lei. Credo che due siano le cose che hanno influenzato il suo successo per dare l’onore agli iraniani, la prima e più importante è la sua onestà e la seconda la sua indifferenza al potere politico,lágire senza doppi fini, Questo fa sì che Ebadi non solo non miri al potere ma che metta tutta la sua energia per i diritti umani, senza aver paura del potere politico governante nel paese.

Ebadi è diventata famosa per la difesa dei diritti dei bambini in Iran ma la sua fama ha velocemente superato le frontiere geografiche soprattutto quando in occasione delle ultime aggressioni nei suoi confronti, i media internazionali le hanno dedicato ampio spazio e cosi'il mondo ha potuto conoscere la situazione dei diritti umani e dei suoi difensori in Iran.

Il mondo oggi valuta la situazione dei diritti umani con la sicurezza di Shirin Ebadi sapendo che lei non parla altro che con onestà e, pur pagandolo pesantemente, preferisce rimanere in Iran.

Con pieno rispetto per i diritti umani, sostiene i diritti delle donne, degli studenti disabili e degli accusati politici.Ha organizzato un centro per rimuovere le mine dalle zone contaminate. Accetta di assistere sempre a testa alta gli accusati e gli attivisti politici ed i suoi concittadini Bahai'.

Le interviste di Ebadi per difendere i diritti degli accusati politici che qualche volta sono rimasti in prigione per anni, attirano l’attenzione dei media. E' stato molto ammirevole, per esempio, l'aver difeso Akbar Ganji e l'aver dato notiz ia della sua situazione pericolosa al momento del suo sciopero della fame e delsuo ricovero all’ospedale Milad; questo le ha causato un’accusa contro di lei che ancora è aperta presso la corte della rivoluzione.

Cito le parole di Adolf Pfitcher "Il Presidente del Human Rights International di Bolzano che disse “loro difendono i diritti degli altri, chi difenderà i loro diritti?”

Sicuramente la strada che Ebadi ha intrapreso è contro i nemici dei diritti umani, ma lei coerente con le sue idee, all' arrivo delle persone, che si presentavano come finanzieri per perquisire il suo ufficio, disse che da anni lavorava gratis e ha dato loro il suo biglietto da visita dicendo che se avessero avuto problemi con i diritti umani o fossero stati reclusi, avrebbero potuto sempre contare su di lei, senza pagamenti.

Questo non era un consiglio ai "figli dei suoi nemici", perche', come disse Shamlu,
“lei non ha nemici”, ma l’aveva detto ai suoi concittadini venuti da lei, in veste di finanzieri.
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*Shamlu: Grande poeta persiano di questi tempi.

sabato 10 gennaio 2009

Il Premio Simone de Beauvoir (2009) è attribuito alla campagna per un milione di firme per cambiare le leggi discriminatorie



NOI del Campagna di Un milione di firme in Italia Siamo onorati di annunciare che Quest'anno!

Il Premio Simone de Beauvoir (2009) è attribuito alla campagna per un milione di firme per cambiare le leggi discriminatorie

Venerdì 9 gennaio 2009
http://feministschool.biz/english/spip.php?article213


Feminist school: Il premio Simone de Beauvoir per la libertà della donna è stato creato per aiutare a mobilitare la solidarietà internazionale, riaffermare i diritti delle donne, garantire la protezione di coloro che lottano oggi a rischio della propria vita e difendere insieme a loro le idee di uguaglianza e di pace.

Il premio è stato fondato per commemorare il centenario di nascita di Simone de Beauvoir nel 9 gennaio 2008.

Il Primo premio di Simone de Beauvoir è stato assegnato congiuntamente il 09 Gennaio 2008 a Taslima Nasreen, la scrittrice di Bangladesh perché la cui la vita è in pricolo per la sua campagna a favore della libertà e sdei diritti delle donne ed a Ayaan Hirsi Ali, un ex membro del Parlamento olandese, .

Il premio è stato assegnato dalla giuria internazionale presso la Universita' della Sorbona.

A proposito di "un milione di firme per cambiare le leggi discriminatorie"

Le donne iraniane attiviste dei diritti hanno cominciato una vasta campagna per richiedere la fine ai discriminazioni legali contro le donne in Iran . La campagna, "un milione di firme per cambiare le leggi discriminatorie", che mira a raccogliere un milione di firme per chiedere modifiche alle leggi discriminatorie contro le donne, è una protesta pacifica dello stesso obiettivo, che ha avuto luogo il giorno 12.giugno del 2006 in Piazza Haft-e Tir a Teheran. Preparazione delle attività a sostegno di questa campagna è iniziata nel giugno del 2006 e la campagna è stata lanciata ufficialmente il 27 agosto, nel corso di un seminario dal titolo: "L'impatto delle leggi sulla vita della donna."

Informazioni

Descrizione della Campagna

La legge iraniana considera le donne cittadine di seconda classe e promuove la discriminazione nei loro confronti. È importante sapaere che la discriminazione legale di questo tipo viene eseguita in una società dove le donne comprendono oltre il 60% di coloro che sono stati ammessi agli studi universitari.Si ritiene generalmente che le leggi dovrebbero promuovere l'integrazione sociale con un passo avanti dalle norme culturali. Ma in Iran la legge è in dietro rispetto le norme culturali e posizione sociale delle donne.

Senza dubbio, le donne di basso status socioeconomico e le donne delle minoranze ettniche e religiose risentono in modo sproporzionato della discriminazione legale. D'altro canto, queste leggi ingiuste, hanno promosso e malsani squilibri nei rapporti tra uomini e donne , di conseguenza, hanno avuto esiti negative anche sulla vita degli uomini .

D'altro canto, il governo iraniano ha firmato numerosi convenzioni internazionali sui diritti umani e per questo che è necessario portare il suo codice giuridico in linea con gli standard internazionali. I più importanti standard internazionali per i diritti umani chiede l'eliminazione di qualsiasi discriminazione fondata sul sesso, etnia, religione, ecc

La campagna mira a raccogliere un milione di firme a sostegno dei cambiamenti alle leggi discriminatorie contro le donne. Essa fornirà la divulgazione delle questioni giuridiche presso il pubblico e in particolare le donne, per sensibilizzare l'opinione pubblica, promuovere la collaborazione tra i gruppi che chiedono la parità tra uomini e donne, e documentare le esperienze.

Siti in Persiano:

http://www.feministschool.net/spip.php?article1952
http://irwomen.info/spip.php?article6750
http://irwomen.info/spip.php?article6747
http://www.change4equality.com/spip.php?article3459

domenica 4 gennaio 2009

حمایت دبیر کل سازمان ملل از شیرین عبادی

خبر فوری: حمایت دبیر کل سازمان ملل از شیرین عبادی
(14 دی 1387) کمپین بین المللی حقوق بشر امروز اعلام کرد که بدنبال تهاجمات گسترده دولتی بر علیه خانم شیرین عبادی و حمله اخیر به منزل و دفتر ایشان، دبیر کل سازمان ملل امروز صبح بوقت نیویورک با صدور بیانیه ای با ابراز نگرانی شدید خود، از حکومت ایران خواست که به آزار و اذیت خانم عبادی پایان دهد. در طی هفته گذشته جامعه بین المللی با واکنشهای گسترده حملات دولت به خانم عبادی را شدیدا محکوم کرده است و دولت ایران با این اقدامات خود، ایران را در سطح بین المللی بسیار منزوی کرده و به منافع ملی کشور صدمه فراوانی وارد کرده است.
متن بیانیه دبیر کل سازمان ملل، منتشر 3 ژانویه 2009 مطابق 14 آذر 1387 چنین است:
«دبیر کل سازمان ملل متحد بشدت نگران گزارشات در مورد شیرین عبادی، وکیل ایرانی، مدافع حقوق بشر و برنده جایزه صلح نوبل میباشد. بر اساس این گزارشات عبادی در طی روزهای اخیر تهدید شده، دفتر کانون مدافعان و دفتر وکالت وی مورد تعرض قرار گرفته و مدارک آنها برده شده ا ند و تجمعات خصمانه در مقابل خانه و دفتر وی بسیج شده اند. دبیر کل از مقامات ایرانی در خواست میکند که فورا برای جلوگیری از هر گونه آزار و اذیت وی اقدام کرده و امنیت و سلامتی وی را تضمین کنند.»
متن انگلیسی این بیانیه در این پیوند موجود است:


http://www.un.org/apps/sg/sgstats.asp?nid=3642


New York, 3 January 2009 - Statement Attributable to the Spokesperson of the Secretary-General of UN on Iran

The Secretary-General of UN is greatly concerned about reports that Iranian lawyer, human rights activist and Nobel Peace Prize laureate Shirin Ebadi has been threatened in recent days, her Center for the Defense of Human Rights broken into and materials taken, and that hostile crowds have mobilized today outside her office and home. He calls on the Iranian authorities to take immediate measures to prevent any further harassment and to ensure Shirin Ebadi's safety and security.
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IN ITALIANO:

New York, 3 gennaio 2009 -

Il Segretario Generale dell'Onu è fortemente preoccupato per le relazioni giunte sull'avvocatessa iraniana Shirin Ebadi, attivista per i diritti umani e vincitrice del Premio Nobel per la pace. Ella è stata oggetto di minacce, le hanno requisito dei documenti, il suo Centro per la Difesa dei Diritti Umani è stato assaltato e folle ostili si sono mobilitate fuori sia del suo ufficio sia della sua casa. Il Segretario invita le Autorità iraniane a prendere misure immediate per evitare ulteriori vessazioni e per garantire la massima sicurezza a Shirin Ebadi.