lunedì 9 febbraio 2009

Una nuova ondata di persecuzione contro il movimento delle donne in Iran


http:free-aliyeh.com/spip.php?article28

Alla cortese attenzione del Signor Ban Ki-moon
Segretario generale delle Nazioni Unite
46, First Avenue Street.
New York,
NY 10017

Egregio Signor Segretario Generale,
Nella vostra posizione di Segretario generale delle Nazioni Unite avete l'arduo compito e la "Responsabilità di Proteggere" i diritti umani ovunque nel mondo. Noi dell'ACI vorremmo darle l'allarme di una nuova ondata di repressione contro le attiviste per i diritti delle donne in Iran.
Giovedì 29 gennaio 2009, l'arresto di "Alieh Eghdam Doost" per l'esecuzione dell'ingiusta condanna a tre anni di reclusione ha segnato l'inizio di questa nuova ondata.
Signor Presidente, per la sua relazione per l'Assemblea Generale sul peggioramento della situazione dei diritti umani in Iran è necessario essere consapevoli del fatto che:
La Repubblica islamica dell'Iran sotto la pressione internazionale per i suoi programmi sul nucleare aumenta la sua oppressione quotidiana;
La Repubblica islamica, vicina alle sue decime elezioni presidenziali sta aumentando repressione, violenza e persecuzione;
La Repubblica islamica ha optato in primo luogo per la persecuzione delle attiviste per diritti delle donne, come. Ha violato i loro diritti con l'impunità e ha usato la violenza e la forza nel tentativo di zittirle. Eppure, nonostante questi trattamenti e l'uso della violenza contro di loro i difensori della parità dei diritti hanno perseveratp nella loro richieste e non hanno ceduto alla persecuzione.
Alieh Eghdam-Doost è stata una delle partecipanti al raduno pacifico a Teheran il 12 giugno 2006. È stata accusata di minacciare la sicurezza nazionale. Molte persone che hanno partecipato a questo incontro sono state condannate a custodia cautelare, multee fustigazioni. Altri sono ancora in attesa del risultato dei loro processi.
Alcune delle persone a rischio imminente di arresto per l'esecuzione della loro condanna sono (in ordine alfabetico):
Nasrin Afzali; Noushin Ahmadi-Khorasani; Delaram Ali; Parvin Ardalan; Fariba Davoodi-Mohajer; Fatemeh Dehdashtinia; Solmaz Eikder; Shahla Entessari; Bahareh Hedayat;
Maryam Hosseinkhah; Jelveh Javaheri; Nahid Keshavarz; Rezvan Moghadam;
Marzieh Mortazi-Langerudi; Nasim Sarabandi; Sousan Tahmasebi; Amir Yaghoub Ali

Inoltre, l'ACI vorrebbe sottolineare che, vista questa tendenza e con l'avvicinanza dell'8 marzo, Giornata internazionale della donna, molti dei difensori dell'ugualianza dei diritti in Iran rischiano fortemente arresti giudiziari ed extragiudiziari, detenzioni, torture e reclusioni. La minaccia alla loro sicurezza fisica ed alla loro libertà è reale e deve essere presa sul serio.
Gentile Presidente, riguardo a queste ingiuste e illegali condanne contro i difensori dei parità dei diritti, che sono in contrasto con gli obblighi internazionali della republica islamica, e considerando l'accrescimento di questa persecuzione, sempre chiediamo rispettosamente che venga mandato un inviato speciale ad esaminare e valutare questa brutta situazione.
Se "il buon nome delle Nazioni Unite è una delle risorse principali" e se lei vuole "tradurre il concetto di Responsabilità di Proteggere da parole in fatti per garantire un'azione tempestiva",le Nazioni Unite e lei stesso in quanto Segretario Generale non può rimanere in silenzio e inattivo di fronte a queste palesi persecuzioni ed a questa oppressione.

In attesa del vostro immediato riscontro,
Con rispetto,
Dott. Hossein Ladjevardi
Capo dell'Association des Chercheurs Iraniens (ACI).